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Sfila il Pride di provincia per dire: "Noi ci siamo. Anche Queer!"

Un corteo allegro, colorato educato e ricco di contenuti, si è appropriato del centro di Ciriè oggi pomeriggio

"Esistiamo anche Queer!"

Questo lo striscione che ha aperto la seconda edizione del Pride di Provincia. Uno striscione che la testa del corteo ha portato accanto a quello della prima edizione: "Loud&Proud, dai margini ai portici".

Ciriè, oggi, si è confermata capitale dei diritti. A manifestare, centinaia di ragazzi, madri con i propri figli, famiglie .

C'era anche la vicesindaca della città di Ivrea, Maria Patrizia Dal Santo, con tanto di fascia tricolore, in rappresentanza di tutta l'amministrazione.

LA VICESINDACA DI IVREA MARIA PATRIZIA DAL SANTO

Molti gli eporediesi in corteo, quasi in un gemellaggio tra le due città. Non certo tra le due amministrazioni. Ciriè, infatti non è stata rappresentata né dalla maggioranza di governo, né da quel Pd cittadino che, ancora una volta, ha brillato per la sua assenza. Insomma: né Devietti, né Ferrara.

Sotto i portici, lo sguardo benevolo della città.

"Fanno bene questi ragazzi a manifestare" ci dice un anziano ciriacese ai margini del corteo.

"E' BELLO VEDERE QUESTI RAGAZZI SFILARE"

"E' giusto che i ragazzi scendano in piazza per far valere diritti non solo loro, ma di tutti. Che escano in pubblico. che non siano costretti a nascondere le loro identità" commenta Barbara, felice di sostenere l'iniziativa con la sua presenza.

"Peccato che ci siano solo ragazzi - commenta un capannello di sessantenni in corteo con una bandiera della pace - manca una rappresentanza più ampia della popolazione. E questo è un peccato, un'occasione persa. A Torino è differente...".

Tra i manifestanti, un ragazzo di Roma che non ci ha pensato due volte a portare il suo sostegno: "No, a Roma non sono andato al Pride - ci racconta -, ma qui non potevo mancare".

Tra i temi affrontati, quello della trasfobia, dell'aborto, della grasso fobia.

Il corteo arcobaleno, partito dai viali di Corso Martiri, si è appropriato festosamente di tutto il centro cittadino. Anche della centralissima via Vittorio.

"Per noi è stata una grande conquista - raccontano gli organizzatori - passare dalla nuova isola pedonale, dal salotto buono della città ha rappresentato una piccola vittoria che ha controbilanciato il fatto di non aver potuto fare questo Pride sabato 24 giugno, com'era previsto".

Uno slittamento chiesto per garantire all'evento la giusta assistenza da parte delle forze dell'ordine che però non ha affatto intaccato la riuscita dell'evento.

Anche quest'anno l'onda arcobaleno ha fatto sentire con forza la sua voce in una provincia che spesso soffoca le diversità.

Ed ecco perché: "Siamo qui, siamo queer".

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