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Una giovane "big family" da record: "Il segreto? Amore e organizzazione" (VIDEO)

I Fernandez vivono a Crescentino e sono in netta controtendenza rispetto alla media delle famiglie italiane: cinque figli ed è in arrivo il sesto!

E’ famiglia chi ti dà amore e chi ti aiuta a capire cosa è giusto o sbagliato”.

L’ha dichiarato proprio oggi il vincitore dell’ultimo festival di Sanremo, Marco Mengoni, a margine di una conferenza stampa. 

A Crescentino, nel vercellese, in una casetta ristrutturata in pieno centro storico e poco distante da via Mazzini, abitano sette persone che il significato della parola famiglia lo conoscono bene.

Sette persone che a breve, brevissimo tempo, saranno otto perché è in arrivo nei primissimi giorni di luglio la piccola Samantha.

Otto, come "Otto sotto un tetto", la serie televisiva americana trasmessa in Italia a fine Novanta e nei primi Duemila.

La famiglia di Sandro Fernandez, 34 anni, barbiere di origini peruviane, e della moglie Nancy, 33 anni, operaia ora in maternità, è quella che si può definire una “big family”. Anzi, una “young big family”, una giovane grande famiglia: a dispetto dell’età di mamma e papà, giovanissimi se si considera l’età media dei genitori italiani, ci sono già cinque figli e il sesto è in arrivo. Un record.

Una famiglia in netta controtendenza con il report Istat 2022 dove il numero medio di figli per donna, in Italia, è di 1,24.

Nella big family di Sandro e Nancy ci sono Chantal, 16 anni, studentessa di scuola superiore a Vercelli, David, 11 anni, Mattia, 8 anni e Sofia, 7 anni, tutti e tre alunni della scuola elementare di Verrua Savoia e, infine, la piccola Emily, 3 anni appena compiuti, che sta a casa con la mamma.

La grande famiglia di Sandro e Nancy

Chantal l’ho avuta che avevo 17 anni, ora aspettiamo la sesta figlia - sorride mamma Nancy - seduta sul divano del grande salotto di casa al fianco dei propri figli. Accarezza la pancia di una donna all’ottavo mese di gravidanza e prosegue  -. Non era nelle nostre previsioni di ragazzi avere una famiglia così numerosa, ma è venuto tutto così naturalmente…”.

Nancy e Sandro da giovanissimi

Così, con grande amore. E passione. Oltre che spirito di sacrificio e tanta organizzazione.

Abbiamo due bagni, ma dobbiamo fare i turni per andare”, ride papà Sandro.

Lui è l’addetto a riportare i ragazzi a casa, dopo la scuola. Mentre mamma Nancy pensa a preparare la colazione. 

E poi ci sono gli hobby di tutti, i giochi, lo sport, le pizze da mangiare in compagnia “ma a turni”, aggiunge Nancy per spiegare che ci va organizzazione anche lì per non spendere troppo denaro. 

E sì che una big family ha i suoi costi. “Ma lo Stato italiano ci aiuta - aggiunge mamma Nancy -. L’assegno unico è una bella mano, poi certo dobbiamo fare dei sacrifici”.

Ora è in arrivo Samantha. 

Siamo molto contenti - dice Sandro -. Speravo in un maschietto per equilibrare il numero di maschietti e femminucce in questa casa, ma va bene così: non penso che una femminuccia in più mi possa cambiare la vita - scherza -. E’ una grande gioia, non vedo l’ora che arrivi!”.

Lo è anche per i fratelli e le sorelle.

E’ impegnativo far parte di una famiglia numerosa come la nostra - spiega Chantal, la figlia più grande -, siamo in tanti, ma ci diamo una mano. Alla fine ce la facciamo sempre. Io li amo tutti i miei fratelli”.

La famiglia Fernandez ha un profilo instagram e uno tiktok dove racconta le sue avventure quotidiane. E i follower crescono giorno dopo giorno. “unabigfamily7” è il nome che usano per i social. Ma presto dovrà essere cambiato in “unabigfamily8”.

Ecco il report Istat sulle nascite in Italia per l’anno 2022.

“Toccato il minimo delle nascite”

Nel 2022 i nati sono scesi, per la prima volta dall’unità d’Italia, sotto la soglia delle 400mila unità, attestandosi a 393mila.

Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrate dal 2019 in avanti.

Questa diminuzione è dovuta solo in parte alla spontanea o indotta rinuncia ad avere figli da parte delle coppie. In realtà, tra le cause pesano molto tanto il calo dimensionale quanto il progressivo invecchiamento della popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (dai 15 ai 49 anni).

Se nel corso del 2022 si fosse procreato con la stessa intensità e lo stesso calendario del 2019, il calo dei nati sarebbe stato pari a circa 22mila unitài , totalmente attribuibile, pertanto, alla riduzione e all’invecchiamento della popolazione femminile in età feconda. La restante diminuzione, di circa 5mila nascite, risulterebbe invece causata dalla reale diminuzione dei livelli riproduttivi.

Dopo il lieve aumento del numero medio di figli per donna verificatosi tra il 2020 e il 2021, riprende il calo dell’indicatore congiunturale di fecondità, il cui valore si attesta nel 2022 a 1,24, tornando così al livello registrato nel 2020. Prosegue quindi la tendenza alla riduzione dei progetti riproduttivi, già in atto da diversi anni nel nostro Paese, con un’età media al parto stabile rispetto al 2021, pari a 32,4 anni.

La diminuzione del numero medio di figli per donna riguarda sia il Nord sia il Centro Italia, dove si registrano valori rispettivamente pari a 1,26 e 1,16 (nel 2021 erano pari a 1,28 e 1,19).

Nel Mezzogiorno, invece, si registra un lieve aumento, con il numero medio di figli per donna che si attesta a 1,26 (era 1,25 nell’anno precedente). L’età media al parto è leggermente superiore nel Nord e nel Centro (32,6 e 32,9) rispetto al Mezzogiorno (32,1).

Si assiste a una riduzione delle differenze tra Nord e Mezzogiorno, mentre il Centro continua ad avere una fecondità sensibilmente più bassa rispetto alle altre due ripartizioni. Il Mezzogiorno è la sola ripartizione che prosegue la risalita iniziata lo scorso anno.

Peraltro, il calo registrato nel Nord e l’aumento nel Mezzogiorno fanno sì che nel 2022 i livelli di fecondità di queste due ripartizioni siano identici. La nuzialità registra un lieve aumento, con un tasso che passa dal 3,1‰ dello scorso anno al 3,2‰, ritornando così ai livelli pre-pandemia. Il tasso più elevato si riscontra nel Mezzogiorno (3,6‰, in diminuzione rispetto al 3,8‰ del 2021) mentre nel Nord e nel Centro i livelli sono inferiori (3‰ per entrambe le ripartizioni, in leggero aumento rispetto a 2,7‰ e 2,6‰ del 2021).

Dopo il crollo del 2020, il Mezzogiorno presenta l’aumento maggiore di nuzialità negli ultimi due anni; tendenza che si associa a quella altrettanto positiva della fecondità che ha caratterizzato questa ripartizione. 

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