"Il nostro gruppo - dicono Marco Di Gennaro e Luca Liturco - opera in collaborazione con la Diocesi di Torino e negli ultimi mesi sta portando avanti il censimento di tutti i concerti campanari del territorio annotando per ogni campanile il numero di campane, le iscrizioni, le dediche presenti sui bronzi, le note e le suonate tradizionali del territorio. Già nei mesi scorsi è stato catalogato il concerto di campane presente sulla torre di San Giacomo di Brandizzo..."
Oltre al censimento dei singoli bronzi in diversi campanili della diocesi di Torino sono state reinserite le melodie tipiche della zona andate perse negli anni '80 con l'elettrificazione dei vari concerti e con il venir meno dei campanari locali. Per ogni insieme di campane si studia la musicalità e si cerca di proporre combinazioni di suoni e inni sacri che valorizzino pienamente l'armonia del concerto e siano conformi alle usanze liturgiche del luogo.
Nella mattinata del 1 aprile i membri del gruppo sono stati accolti dal parroco don Antonio Bortone e da Alberto Crosetto, storico della parrocchia, e dopo aver raggiunto il campanile hanno catalogato il concerto.
Nella torre campanaria, ritornata in attività dopo 4 anni di silenzio a causa dei lavori di restauro,è presente uno prestigioso insieme di nove campane in scala di DO maggiore, uno dei più grandi della zona dopo quello presente nella torre campanaria di frazione Bussolino di Gassino torinese attualmente in stato di deplorevole abbandono.
Il campanone, nota DO grave,reca impressa la parte iniziale dell'inno eucaristico "Tantum ergo sacramentum" (Adoriamo il Sacramento) ed è stato fuso nel 1964 dalla fonderia Filippi di Chiari (BS) insieme alle altre quattro campane maggiori.
La seconda campana è dedicata alla Santa Croce e reca impressa l'invocazione "A fulgure et tempestate libera nos Domine" (dal fulmine e dalla tempesta liberaci Signore).
La terza invece è dedicata a San Giuseppe e alla Madonna, la quarta alla Madonna Addolorata, la quinta reca impressa la frase latina del salmo 33 "Venite filii audite me: timorem Domini docebo vos" (Venite figli ascoltatemi. Vi insegnerò il timore del Signore) e reca impressa l'effigie di don Bosco.
Le quattro campane piccole invece sono state aggiunte nel 2006 su iniziativa di don Pino Cravero e sono dedicate rispettivamente a Cesare Bisognin, ragazzo del seminario ordinato sacerdote pochi giorni prima della sua morte, ai discepoli riuniti nel cenacolo con Maria, ai santi apostoli, santi e sante martiri, alle famiglie e ai defunti.
Al termine delle ricerche sono state eseguite alcune suonate per la registrazione dei suoni e delle note musicali corrispondenti.
Il secondo step dell'operazione è stato dedicato alla revisione della programmazione delle suonate e all'inserimento di melodie tradizionali all'interno della centralina.
I membri del gruppo, dopo aver verificato orari e durate, hanno eseguito e memorizzato diversi brani propri della liturgia cattolica tra cui il carillon del "Regina Coeli", "Nei cieli un grido risuonò" per il tempo di Pasqua, gli inni "Madre Santa", "Salve Regina", "Dell'Aurora", "Nome dolcissimo" per le festività mariane, oltre a baudette e suonate solenni per le maggiori festività dell'anno liturgico.
Prossimamente saranno sistemate anche le suonate funebri e natalizie.
Così dal giorno di Pasqua il campanile di San Pietro ha ripreso pienamente a suonare annunciando alla città la solennità della Resurrezione.
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