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Mathi

Nel paese dove Gianni Rodari è ancora vivo

Siamo a Mathi, dove l'amministrazione ha realizzato delle panchine particolari

Qui Gianni Rodari è ancora vivo. Le sue parole si sono posate su una panchina, e chiunque ci passi di fronte o ci si sieda le può leggere. Assieme a Rodari, "seduti" su altre due panchine ci sono anche Antoine de Saint-Exupéry e Daniel Pennac. A ognuno di questi tre grandi autori l'amministrazione comunale ha dedicato, nello spiazzo antistante le scuole recentemente riqualificato, una panchina con una diversa fantasia che accompagna un aforisma.

"Un arcobaleno senza tempesta / Questa sì che sarebbe una festa. / Sarebbe una festa per tutta la terra / Fare la pace prima della guerra". Sono i versi di "Dopo la pioggia", del grande maestro della poesia italiana, dipinti sulla panchina mathiese. "Questa frase ci sembrava emblematica in questo momento - dice il sindaco Maurizio Fariello - perché richiama la pace e la guerra".

La panchina dedicata a Rodari

"Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere" è invece l'aforisma di Daniel Pennac riportato sulla panchina. Per Saint-Exupéry, invece, una frase dal Piccolo Principe: "Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi".

"Le abbiamo chiamate 'panchine letterarie', - racconta ancora Fariello - e vogliono lanciare dei messaggi importanti proponendo ai cittadini un bel modo di ripensare il paese, che è quello di abbellirlo con attrezzature e panchine di questo tipo. Le abbiamo collocate qui in occasione dei lavori di rifacimento della piazza".

La panchina dedicata al piccolo principe

La collocazione, di fronte alle scuole del paese, non è stata scelta casualmente. La potenza della letteratura, infatti, vuole essere rivolta soprattutto ai bimbi: "Per me questi sono tre autori importanti - dice Fariello, che di mestiere faceva il bibliotecario - oltre a Rodari, abbiamo scelto 'Il piccolo principe' perché è un bel libro per ragazzi e Daniel Pennac per la sua capacità di parlare di lettura".

Un piccolo esempio di "letteratura diffusa", dove i libri escono dai confini, ancora fin troppo poco frequentati, delle biblioteche e delle case di chi ha la fortuna di possederli per diventare parte dello spazio urbano, oggetti utili alla vita quotidiana dei cittadini del paese.

Ed ecco quella per Daniel Pennac

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