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07 Settembre 2018 - 11:41
Le Valli di Lanzo sono coinvolte ormai da un mese nella Strategia per le Aree interne. Un’occasione storica, secondo Uncem, per guardare alle valli in modo integrato, in prospettiva verso il 2030, come già hanno fatto altre Valli in Piemonte dove possono a breve partire gli appalti successivi alla firma dell’accordo di programma quadro con l’Agenzia nazionale per la Coesione territoriale. “La Snai - evidenzia il Presidente nazionale Uncem, Marco Bussone - porterà nel territorio, dopo un’attenta pianificazione, 12 milioni di euro di investimenti, fondi statali ed europei dei Programmi operativi regionali, su due principali assi, riorganizzazione dei servizi e sviluppo economico. Sul primo sarà possibile agire per migliorare le opportunità per le comunità attorno a istruzione, formazione professionale, assistenza, sanità, trasporti. Sul secondo, si dovrà definire una serie di iniziative che garantiscano posti di lavoro, prodotto interno lordo, benessere, con dati misurabili certi e chiari a tutti. Non senza un parallelo piano istituzionale nazionale per una ‘fiscalità peculiare’, di vantaggio, da applicare a imprese, esercizi commerciali, start up delle terre alte”.
Il dialogo con i territorio, da parte di Amministratori locali e coordinatori della Strategia, è già partito. Nelle Valli di Lanzo si sono già infatti svolti alcuni incontri con la popolazione, in diversi comuni. Tutti sono chiamati a portare idee, esperienze, progettualità, istanze.
“Si potrà finanziare ad esempio ‘l’infermiere di comunità’, figura capace di seguire a domicilio anziani e persone sole, oppure sistemi di trasporto ‘a chiamata’, o ancora corsi di formazione in settori specifici necessari per i territori, quali ad esempio filiera legno, socio-assistenza, innovazione. La Strategia - sottolinea Bussone - è un piano ventennale che potenzia e rilancia mettendo in rete quanto di importante stanno facendo Unioni montane, Gal, Consorzi socio-assistenziali e naturalmente associazioni locali e imprese. Le valli devono dire e costruire quello che vogliono essere domani. Immagino due pilastri sui quali si poggiano le strategia d’area: l’innovazione e la sostenibilità ambientale. La prima, anche grazie all’arrivo della banda ultralarga, deve portare nuovi servizi digitali per i cittadini nei Comuni. Ad esempio carta d’identità e stato di famiglia si devono poter richiedere tramite app non solo al proprio Comune ma anche a quello vicino in modo veloce e immediato. Sostenibilità vuol dire green economy e, ad esempio, avere risorse per un piano che crei posti di lavoro nella filiera bosco-legno, nella realizzazione di “batterie” per l’accumulo di energia elettrica in frazioni più isolate e dove le reti non sono stabili. O anche avere altri fondi per il recupero dei borghi alpini e per un piano di marketing del turismo di prossimità”. Serviranno “fantasia, visione, condivisione, numeri e dati, ore e ore di riunioni, ma anche impegno nel superare qualche “campanilismo” che non sempre ha facilitato la crescita e la lotta allo spopolamento delle valli alpine come le nostre”.
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