"Ormoni ai bambini per farli diventare omosessuali". Un "metodo pedagogico" ammesso niente meno che dall'Onu. La tesi è scritta nero su bianco sul bollettino parrocchiale di Rivarolo, poco più di 12 mila abitanti in provincia di Torino. Ed è di nuovo polemica su una insegnante di liceo, l'autrice dello scritto, dopo la bufera sollevata nei giorni scorsi sempre in provincia di Torino e sempre da una insegnate che in classe aveva definito l'omosessualità "una malattia da cui si può guarire". "Ho fatto ricerche e ho scritto il mio articolo sulla scorta di documenti che posso trovare in qualsiasi momento", riferisce l'insegnante. Ma il Coordinamento Torino Pride definisce lo scritto "l'angolo della mistificazione e della falsità". "E' un campionario completo di manipolazioni della realtà", dice il segretario del coordinamento, Maurizio Gelatti. E contro il "terrorismo psicologico" della diocesi di Ivrea in tema di orientamento sessuale, il Centro di coordinamento regionale contro le discriminazioni annuncia di voler scrivere una lettera al parroco, Raffaele Roffino. "Nell'articolo - sottolinea l'assessore ai Diritti del Piemonte, Monica Cerutti - si parla di 'imposizione dell'ideologia gender', della 'pedofilia come una delle tante vie per soddisfare il piacere' che potrebbe perfino 'diventare un metodo pedagogico ammesso anche dall'Onu'. Si insinua che nelle scuole italiane vengano somministrati ormoni ai bambini affinché, venendone ritardata la crescita, abbiano più tempo per decidere sul loro orientamento sessuale. Il diritto di opinione è sacrosanto, ma deve essere basato sulla verità. Con la lettere che invieremo, cercheremo di fare un'informazione corretta che bilanci la disinformazione dell'articolo. E’ ora che tutti si rendano conto che non è privando e discriminando gli altri che si vincono le proprie battaglie ideologiche". Sullo stesso piano, cioè il contrasto dell'omofobia tra i docenti delle scuole statali, si è mosto con un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, il deputato di Libertà e Diritti-Socialisti Europei, Fabio Lavagno. L'interrogazione fa riferimento a Rivarolo ma anche al caso dell'insegnante di religione di Moncalieri convinto che l'omosessualità sia una malattia curabile. "L'omosessualità - replica Lavagno - non è affatto una malattia e questi messaggi sono completamente sbagliati e discriminanti, soprattutto se partono proprio dalla scuola, istituzione in cui si forma la cittadinanza del presente e del futuro". Lavagno ritiene che si tratta di "considerazioni doverose perché al caso di Moncalieri ve ne potrebbe essere uno analogo dopo le tesi espresse su un bollettino religioso da parte di un'insegnante di Ivrea". "Per questi motivi - spiega Lavagno - ho depositato un'interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro quali azioni intenda mettere in atto per contrastare casi analoghi di omofobia dei docenti negli istituti statali".
Il dibattito era già tutto sul Risveglio Popolare
Un piccolo collage di alcuni approfondimenti, pubblicati nei mesi scorsi sulle colonne del "Risveglio Popolare". Don Raffaelle ne ha tratto spunto e ha deciso di riportare uno stralcio delle tesi di Cristina Zaccanti sul Bollettino Parrocchiale. Un copia e incolla. "Con l'idea – racconta l'Arciprete – di stimolare il dibattito su temi di attualità". Lo spunto, in realtà, sarebbe anche arrivato da alcune famiglie. "Tre genitori – spiega Don Raffaele – hanno segnalato che in una scuola un insegnante aveva accennato a questi metodi, pur non entrando nel merito. Sono venuti da me, manifestando disagio, disorientamento. Sono temi discutibili, che stanno entrando nelle scuole. Come scrive la Zaccanti, sono circolati in alcuni plessi italiani degli opuscoli di un'Associazione, realizzati con contributi pubblici e poi ritirati dal Ministero". Nel Bollettino Parrocchiale da anni è prevista una sezione chiamata "L'Angolo della Riflessione", nella quale, di mese in mese, Don Raffaele inserisce articoli comparsi su internet, da altre riviste o bollettini. "Per quest'ultimo numero di ottobre – precisa - ho fatto pubblicare articoli della Zaccanti, già riportati sul giornale Diocesi mesi fa, eppure allora non avevano scosso nessuno. Non sono cose nuove ed è lo spirito di quella pagina parlare un po' di tutto. Ragion per cui sono rimasto colpito dal clamore di questi giorni e dal fatto che delle associazioni si siano sentite offese. E' un articolo che non vuole andare contro nessuno, non vuole essere discriminatorio, ma finalizzato a capire un po' di più un tema che è trattato sulle riviste nazionali, a livello europeo, anche le Sentinelle in piedi ormai sono conosciute in tutta Italia, senza essere esaustivi nè dare risposte, ma porre dei problemi. Il Papa stesso parla di pensiero utile nelle omelie". Sul contenuto l'Arciprete aggiunge che "a me risulta l'autrice sia in possesso di tutta documentazione, basta contattarla. Certo sono temi importanti, forti. Si parla di educazione nelle scuole, nella famiglia. Personalmente non sono rimasto impressionato, perchè avevo letto già altre cose". Secondo i 5 Stelle Don Raffaele dovrebbe chiedere scusa. "Su questioni politiche – risponde lui - non entro nel merito".
Cristina Zaccanti: ormoni ai bambini
L'Onu intende promuovere la pedofilia e l'omosessualità come metodi pedagogici per i bambini... E l'Organizzazione Mondiale della Sanità starebbe studiando come introdurre la masturbazione a partire dai 3 anni di età, per alimentare l'esperienza omosessuale del bambino... Allucinazioni? No! No! Tutto vero. Tutto riportato e scritto nero su bianco nel bollettino parrocchiale di Rivarolo Canavese nella sua rubrica "Angolo della riflessione". Titolo: "Il fenomeno gender". L’articolo è firmato da Cristina Zaccanti, collaboratrice del Risveglio Popolare e insegnante di storia ed italiano al Liceo Botta. Zaccanti - è bene dirlo - è però anche una delle tante "Sentinelle in piedi", il movimento anti-omosessuali vicino ad Azione Cattolica. Zaccanti va anche oltre e sostiene tra le altre cose che le coppie sterili fanno arricchire le industrie farmaceutiche e ancora che nel ddl Scalfarotto (fermo in Senato) sarebbe prevista "la rieducazione in un campo Lgbt per chi affermerà di essere a favore della famiglia naturale e contrario alle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali", che l’Onu appoggia la “pedofilia” come "una delle tante vie per soddisfare il diritto al piacere", che in alcune scuole inglese si starebbero somministrando ai bambini degli ormoni per ritardarne la crescita ("In nome del diritto del bambino alla propria autodeterminazione in Inghilterra, ma anche in alcune scuole italiane, si somministrano ormoni affinché venendone ritardata la crescita, abbiano più tempo per decidere. All'insaputa delle famiglie, il bambino viene orientato all'omosessualità") E se l'insegnante si è giustificata dicendo di avere letto tutte queste informazioni su internet ("non giudico gli omosessuali, ho tanti amici gay") il parroco Don Raffaele Roffino ha più o meno preso le distanze. E mentre a Rivarolo si è discusso per tutta la settimana sul “senso” del bollettino parrocchiale, sul web in tanti si sono scatenati. La notizia ha conquistato i maggiori quotidiani nazionali a partire dall'Huffington Post ("L'Oms prevede la masturbazione a partire dai tre anni per far sperimentare al bambino le proprie pulsioni così da alimentare l'esperienza omosessuale") e tutti i siti delle associazioni gay, transgender e lesbiche dove la professoressa è stata accusata di "mistificazione e falsità". Insomma chi non lo sapeva ora lo sa è in corso un fenomeno “gender” volto a favorire un “cambiamento antropologico e culturale, con pesanti conseguenze in ambito economico e politico". Rostagno cita il vangelo “Sono abituato a non interferire su argomenti in cui non sono direttamente chiamato in causa. Ma la sorpresa nel leggere, affermazioni e linee guida così distanti dalla realtà, mi hanno indotto ad alcune considerazioni” – interviene il sindaco Alberto Rostagno – Le notizie pubblicate sul Bollettino non trovano riscontro negli atti delle organizzazioni mondiali citate e neppure nelle volontà delle associazioni menzionate. I dati riportati dovrebbero essere supportati dalla verità, da motivazioni scientifiche e dalla fonte. Una mala informazione può portare in certi casi, in soggetti particolarmente sensibili, ad una patologia psichiatrica: “il terrorismo psicologico Jatrogenetico”. Per un Bollettino Parrocchiale l’obiettivo, oltre a quello religioso, dovrebbe essere della buona educazione, compresa quella sessuale, se rigorosamente e scientificamente condotta. E’ invece il periodico parrocchiale, che da sempre ha educato intere generazioni di rivarolesi a comportamenti d’amore verso il prossimo, oggi ospita articoli incitanti all’odio e all’omofobia. Ai nostri bambini non servono esempi negativi e scandali per dimostrare la validità della famiglia” Rostagno cita addirittura il Vangelo (“Gesù nel Vangelo dice “chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare “, Matteo 18,6). E continua puntando il dito sulle “Sentinelle in piedi” alle quali aderisce la professoressa Zaccanti indicate come baluardo della teoria “gender” (“Per un futuro migliore le “sentinelle in piedi”, per salvaguardare l’uomo e la civiltà, dovrebbero rivolgere il loro sguardo in particolare all’aria, all’acqua, al suolo, all’ambiente in cui viviamo. Solo salvaguardando questi fattori, oggi fortemente minacciati, salvaguardiamo l’uomo e il suo futuro. Il diritto di libertà di pensiero non è in discussione. E’ discutibile il libertinaggio e il sito di discussione”) Vittone “mi vergogno” Sconcerto e sgomento sono le espressioni di Marina Vittone di "Rivarolo Sostenibile". "Mi vergogno, anche come insegnante – scrive in un comunicato -. La Scuola d’Infanzia e la Scuola primaria italiane sono luoghi in cui i bambini hanno il primo approccio con la Società e con le sue regole: qui si insegna il rispetto del sè e dell’altro, della diversità, l’uguaglianza dei diritti e dei doveri, l’amicizia e la solidarietà. E inaccettabile è anche il fatto, fermo restando il diritto di opinione e di cronaca per tutti, che un simile articolo sia comparso nell’organo ufficiale d’informazione della Parrocchia di Rivarolo". “Don Roffino chieda scusa” Il Movimento 5 Stelle invoca addirittura le scuse pubbliche del Parroco Don Raffaele e parla di "informazioni manipolate ad hoc al fine di sostenerne la propria tesi e fomentare l’odio e la discriminazione". "Non bastano gli episodi di violenza ed intolleranza che i media ci raccontano quasi giornalmente? Serve incitarli? - scrivono i pentastellati - Secondo noi no! Servirebbe invece sostenere il decreto legge Scalfarotto che la Zaccanti cita nel suo articolo, il quale mira solo a punire gli atti discriminatori e omofobi. Ed ancor più ci preoccupa che a scrivere sia niente meno che un’insegnante, cioè una figura che dovrebbe essere esempio e guida morale per i nostri ragazzi, dalla quale dovrebbero imparare l’uguaglianza e il rispetto del prossimo… non la ghettizzazione (non siamo tutti uguali agli occhi del Signore Don Raffaele?). Se poi pensiamo che la possibilità di entrare nelle case dei nostri concittadini rivarolesi è stata concessa attraverso una pubblicazione religiosa ci chiediamo se non sia il caso che il responsabile di quanto accaduto si scusi pubblicamente invece di sostenere che quanto scritto possa servire a stimolare un dibattito". Zucco non ha letto il bollettino Di veduta diversa il consigliere comunale di "Riparolium" Martino Zucco Chinà. "Non ho avuto modo di leggere il Bollettino – ci dice al telefono -. Ho prestato un po' di attenzione a quello che è stato riportato dai giornali locali. Non sono in grado, e nemmeno lo farei, di entrare nel merito dei contenuti. Intanto Riparolium è stata creata come lista composita, per governare il Comune di Rivarolo sulla base di valori comuni dal punto di vista civile, come l'onestà, competenza amministrativa, anche se c'è da parte di tutti adesione al messaggio della Chiesa. Mi stupisce invece che il Sindaco sia entrato nel merito di una pubblicazione e anche con una certa veemenza. Da un amministratore pubblico mi aspetterei veemenza nel trattare temi quali la mancanza di lavoro, la sicurezza, il sociale. Dal punto di vista etico lascerei che il dibattito si svolga altrove. Eventualmente, chiederò un confronto riservato con l'arciprete. Sono un liberale religioso, nato col pensiero di un libero Stato in una libera Chiesa. Non credo che uno si debba scusare per le proprie idee". Lo sconcerto è la reazione più diffusa nei rivarolesi. L'articolo pubblicato sul bollettino parrocchiale di Rivarolo, a firma di Cristina Zaccanti, insegnante al liceo classico di Ivrea, ha suscitato non poche polemiche e critiche nella comunità. Nonostante lo sconcerto generale per il tema delicato del mondo omosessuale, la maggiorparte delle persone intervistate hanno dichiarato di aver solo sentito parlare dell'argomento ma non di averlo approfondito. I commenti generali sull'accaduto si sono soffermati per lo più sul passaggio dell'articolo riguardante la “rieducazione in un campo LGBT (Lesbiche, gay, bisessuali e tansgender) per chi affermerà di essere a favore della famiglia naturale e contrario alle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali”. “Ognuno può esprimere la propria opinione e quell'insegnante l'ha fatto” hanno affermato in generale i rivarolesi, anche coloro che della questione ne avevano solo sentito parlare. Ma cosa ne pensano davvero i cittadini? “A Rivarolo si sta parlando molto di questa faccenda - ha detto Elisabetta Ghignone, proprietaria dell'esercizio commerciale ‘Lo Scarabocchio’ -. Credo che forse la problematica sia stata trattata con superficialità sul bollettino parrocchiale. Ognuno ha diritto di esprimere la propria sessualità come crede. Forse sarebbe stato necessario approfondire ulteriormente l'argomento”. Sconcerto e perplessità sono venuti soprattutto dai più giovani e da chi la professoressa la conosce indirettamente. “Mi sermbra strano che da parte di un'insegnante di latino e greco arrivi la parola ‘pedofilia’ inserita in quel preciso contesto - hanno affermato Gabriele e Luca - d'altronde la storia ci insegna che nell'antica Grecia facesse parte della cultura. Gli uomini amavano i ragazzi”. “Trovo che vi sia molta superficialità. L'omosessualità è un argomento davvero delicato, soprattutto fra i giovani” hanno spiegato Matteo Donetti e Stefano Gimorri. Viola Ciambrone
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