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Cronaca

A Torino cittadini in marcia contro spaccio, degrado e insicurezza

Il Comitato Nizza Bengasi guida la protesta: “Il centro d’accoglienza all’ex Telestudio sarebbe il colpo di grazia”

foto d'archivio

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In centinaia hanno deciso di tornare in strada, con determinazione e voce ferma, per dire basta a un quartiere che “sta morendo sotto gli occhi di tutti”. È accaduto oggi tra piazza Bengasi, via Nizza, corso Maroncelli e il giardino Maiocco, epicentri di una protesta che ha coinvolto i residenti esasperati della zona sud di Torino, stanchi di spaccio, microcriminalità e promesse istituzionali mai mantenute.

A organizzare l’iniziativa è stato ancora una volta il Comitato Nizza Bengasi, portavoce del malcontento popolare in un’area che da tempo chiede attenzione e risposte. Al loro fianco, durante la passeggiata simbolica di oggi, anche esponenti istituzionali: Stefano Delpero, consigliere della Circoscrizione 8 di Torino, e Pier Alessandro Bellagamba, consigliere comunale di Moncalieri.

“Con la passeggiata di oggi abbiamo toccato i principali punti nevralgici della zona – ha dichiarato Matteo Rossino, portavoce del comitato – da corso Maroncelli a piazza Bengasi, passando per via Nizza e l’ormai noto giardino Maiocco. Non abbiamo intenzione di rimanere a guardare mentre questo quartiere muore”.

Un messaggio chiaro, accompagnato da uno sfogo ancora più diretto: “Da mesi si parla del destino dell’ex Telestudio, ma un centro d’accoglienza sarebbe il colpo definitivo per far affossare questa zona già martoriata. Se dovesse essere questa la destinazione per la struttura di via Rocca de’ Baldi, saremo in prima linea per opporci”.

La manifestazione ha avuto anche un peso politico, con la presenza di rappresentanti delle istituzioni locali che hanno raccolto l’invito dei residenti.

Nonostante le promesse, la situazione resta critica – ha sottolineato Stefano Delpero –. Questa zona continua a essere teatro di spaccio e problematiche legate alla sicurezza. L’ipotesi del centro d’accoglienza non fa che alimentare le preoccupazioni. Servono trasparenza, coinvolgimento dei cittadini e azioni concrete, non solo parole”.

Sulla stessa linea anche Bellagamba, che ha ricordato come il tema non sia solo torinese: “Piazza Bengasi è un problema dei cittadini di Torino, ma anche di quelli di Moncalieri. Essere presenti oggi era il minimo che potessi fare per dare un contributo”.

Il grido d’allarme che arriva da piazza Bengasi è quello di un’intera fetta di città che si sente dimenticata. La presenza di cittadini e consiglieri è solo il primo passo di un confronto che promette di accendersi nei prossimi mesi, soprattutto se verrà confermata la destinazione dell’ex Telestudio come centro di accoglienza.

Intanto, il Comitato promette di non fermarsi: “Vogliamo decoro, sicurezza e rilancio per il nostro quartiere. Non ci fermeremo finché non vedremo azioni concrete”.

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