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12 Aprile 2018 - 11:11
TORINO. L’assemblea elettiva di Coldiretti Torino, riunita giovedì 5 aprile all’Hotel Gallia di Pianezza, alla presenza di 190 presidenti di sezione, ha rinnovato la fiducia al presidente Fabrizio Galliati, 42 anni, florovivaista.
«è un grande onore per me essere riconfermato - ha detto Galliati subito dopo la rielezione - alla guida di una Federazione grande e importante come Torino, un territorio metropolitano vasto, ricco di aziende, di esperienze e di attività che trovano in Coldiretti un riferimento per realizzare appieno le proprie idee professionali e i progetti economici. Una Federazione che rappresenta oltre 6000 aziende e conta 14.500 soci: quindi una realtà importante nel panorama agricolo nazionale. Nel torinese l’agricoltura ha saputo ritagliarsi un suo spazio, evidenziando le sue peculiarità, trasmettendo i suoi valori economici e anche sociali. La possibilità di continuare a guidare una realtà così importante mi riempie di orgoglio, ma anche di responsabilità rispetto al futuro dei nostri soci, delle nostre aziende e di tutto il settore agricolo».
Durante l’assemblea sono state affrontate molte questioni, soprattutto quelle che più stanno a cuore a Coldiretti e ai suoi associati: «Sono emerse argomentazioni importanti, in particolare all’interno di quello che è un contesto nazionale e internazionale che abbiamo focalizzato rispetto alle sfide che ci attendono. Innanzitutto il discorso della redditività delle imprese agricole, quindi la ricerca di un giusto prezzo legato alle produzioni di eccellenza made in Italy. Oggi registriamo un grande riconoscimento da parte della società e dei consumatori, ma spesso la redditività non è sufficiente a garantire l’impegno degli agricoltori e la qualità delle loro produzioni. Un’altra questione - ha aggiunto Galliati - riguarda la burocrazia, con costi che incidono in termini di tempo, ma soprattutto in denaro, sulle nostre aziende e questo non è più sostenibile. Ci sono poi le problematiche legate ad aspetti che gravano ulteriormente sui bilanci delle aziende agricole, in primo luogo l’impatto dei selvatici sulle produzioni».
«Terminata la stagione dei rinnovi cariche, ci sono altri appuntamenti importanti all’orizzonte. Innanzitutto l’insediamento del nuovo Consiglio direttivo che dovrà mettere in pratica le indicazioni arrivate dall’assemblea. Tra le vicende da definire vi è sicuramente la questione dell’etichettatura per le produzioni agroalimentari che ancora ne sono prive: per questo Coldiretti ha promosso la campagna #StopCiboFalso».
L’assemblea di Coldiretti Torino ha altresì provveduto alla nomina del Consiglio direttivo, del Collegio dei revisori dei conti e del Comitato dei probiviri.
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