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11 Agosto 2015 - 16:39
Per tacitare un ex dipendente, che reclamava tremila euro di stipendi arretrati, lo hanno rinchiuso nel retro del negozio e hanno anche sparato dei colpi di pistola a scopo intimidatorio. L'episodio, avvenuto in una pasticceria a Torino risale al 6 luglio e oggi ha portato i carabinieri della compagnia di Chivasso ad arrestare tre persone: in manette, con l'accusa di estorsione, sono finiti la titolare dell'esercizio commerciale e due suoi parenti, tutti di origine albanese.
Il lavoratore, che era insieme al fratello, era stato costretto a firmare dei documenti con i quali si impegnava formalmente a non avanzare nessuna richiesta. Entrambi, per le conseguenze dei colpi di pistola, avevano riportato delle escoriazioni (dovute alle schegge) e la lesione di un timpano.
Il 14 luglio i carabinieri avevano perquisito la pasticceria.
Era stata trovata e sequestrata un'ogiva conficcata nel soffitto e riscontrate alcune scalfitture sul pavimento compatibili con la dinamica dei fatti così come ricostruita dalle vittime.
Nell'abitazione della titolare della pasticceria venivano poi trovate una scatola contenente sei proiettili e un caricatore vuoto per pistola. La donna è stata anche denunciata per furto di energia elettrica insieme ad una ragazza romena.
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