Eliminare il sindaco di Torino. Qualcuno potrebbe interpretare la proposta di Aldo Corgiat come un atto ostile verso Piero Fassino, e proprio tutti i torti non li avrebbe. Se è vero, come è vero, che fra i due big Democratici da anni volano i coltelli. In realtà la “linea Corgiat”, prospettata martedì sera a Leini in una riunione coi consiglieri di maggioranza dell'area Net, prende le mosse dalla proposta di governance del sindaco di Milano Giuliano Pisapia, anch'essa suggerita nella riunione di martedì. Si tratta, in estrema sintesi, di eliminare la sovrapposizion , attualmente prevista per legge, fra sindaco del capoluogo e presidente della Città Metropolitana e gestire le varie zone con una logica simile a quella delle circoscrizioni. Una proposta che, manco a dirlo, a Palazzo Civico non piace neanche un po'. L'alternativa, nell'idea dell'ex sindaco di Settimo, potrebbe essere lasciare intatto il Comune di Torino ma ragionare comunque su macroaree (Net, Zona Ovest, Ciriacese, eccetera), magari istituendo dei collegi che consentano di eleggere un rappresentante per ogni zona. Questa prospettiva garantirebbe la rappresentanza ai territori e limiterebbe il peso di Torino. Invece se tutto restasse così com'è il capoluogo avrebbe i numeri per controllare di fatto il nuovo ente. In quest'ottica, la direzione verso cui puntano Corgiat e Vincenzo Barrea (uno dei 18 eletti nel nascente consiglio della Città Metropolitana) passa attraverso la costituzione di enti intermedi come le Unioni. Le funzioni e la governance della Città Metropolitana saranno definite nel dettaglio da qui al 15 giugno 2015, data entro cui occorrerà approvare lo statuto (la pena è il commissariamento). Uno dei nodi cruciali è l'elezione del Presidente del nuovo ente. Ad oggi, è di diritto il sindaco del capoluogo. Corgiat e Barrea (ma non solo, l'idea è condivisa, specie fuori Torino) si batteranno fino alla fine per scindere i due ruoli o quantomeno per fonderli, eliminando appunto la municipalità di Torino così come la conosciamo oggi. Oppure, in seconda istanza, per abbassare la soglia per l'elezione diretta del presidente della Città Metropolitana, dagli attuali tre milioni di abitanti a due. Questo piano passa dall'approvazione, da parte dei consigli comunali, di un ordine del giorno che dia corpo e sostanza alle richieste di Barrea. Nei prossimi giorni Corgiat e i suoi elaboreranno una bozza di delibera da sottoporre ai vari gruppi, estendendola anche ai consigli extra Net. L'obiettivo è farla approvare dai vari parlamentini entro gennaio-febbraio.
lorenzobernardi@giornalelavoce.it
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