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Dibattito
19 Aprile 2023 - 09:39
Gli orsi sono fatti della stessa polvere nostra, respirano la stessa aria e bevono la stessa acqua. Le giornate degli orsi sono scaldate dallo stesso sole, la loro esistenza è vissuta sotto lo stesso cielo, la loro vita è regolata dallo stesso battito di vita, alimentata nel nostro stesso pianeta.
Gli orsi, come tutte le cose belle, non conoscono confini o nazioni, hanno dato i nomi alle stelle, Orsa Maggiore, Orsa Minore, e dormono con i nostri figli, sotto forma di peluche. L’orsetto che hanno i bambini Teddy Bear deriva da un episodio accaduto al Presidente dehli Stati Uniti Theodore Roosevelt, soprannominato "Teddy", che come passatempo andava a caccia grossa.
Nel 1902, durante una battuta di caccia all'orso, Roosevelt si rifiutò di sparare a un esemplare cucciolo di orso bruno. L'orso era stato braccato dai cani, ferito e legato a un albero dagli assistenti del presidente, pronto per essere ucciso.
Roosevelt si indignò, dicendo che sparare a un orso in quelle condizioni non sarebbe stato sportivo ma ordinò che l'animale fosse ucciso per non farlo ulteriormente soffrire.
La scelta di Roosevelt fu particolarmente apprezzata perché in quella battuta di caccia, come pare accadesse spesso al presidente, lui non riuscì poi ad abbattere nessun orso, tornandosene a casa senza alcun trofeo.
La notizia giunse ai quotidiani, che soprannominarono l'orso "Teddy Bear". Il giorno successivo, il 16 novembre, un disegnatore satirico Berryman, pubblicò sulla prima pagina di un giornale nazionale americano una vignetta che mostrava Roosevelt nell'atto di volgere le spalle all'orsetto legato con un gesto di rifiuto.
I lettori si innamorarono dell'orsetto della vignetta. Gradualmente, gli orsetti di Berryman divennero sempre più "piccoli, rotondi e carini", contribuendo a creare lo stereotipo dell'orsacchiotto. Il 29 dicembre, lo stesso Roosevelt scrisse a Berryman dicendo "abbiamo trovato tutti molto gradevoli i suoi disegni di orsetti" e da li divennero popolari nel mondo. Gli orsi non sono nè buoni né cattivi, ma sono animali selvatici, che non attaccano se non provocati.
L’orso è più forte e veloce di noi, nuota benissimo, ha udito e olfatto sopraffini.
Ma non è aggressivo, men che meno un killer: è persino un po’ miope, ecco perché si alza in piedi, per guardare meglio! Gli orsi abitavano i nostri territori prima di noi, attraversavano boschi e montagne, superavano i fiumi per vivere nella natura allontanandosi sempre di più da ogni forma di rumore e civiltà umana.
Ma noi esseri umani siamo più instancabili degli orsi e ogni volta cerchiamo di scacciarli ogni volta dal suo habitat. I veri esseri pericoli dotati di perfidia siamo noi esseri umani, mi domando se è più pericoloso girare di notte in certi quartieri della grandi città o camminare su strada dove i boschi vicini sono frequentati dagli orsi.
Nella nostra civiltà tante favole e storie sono legate all’orso e quasi mai in senso negativo. In Italia la mappa dei toponimi legati all’orso ha due grandi concentrazioni nella Alpi orientali e nell’Appennino, corrispondenti in modo preciso a dove viveva questo grande mammifero.
Sebbene gran parte dei toponimi sia neutra si trovano comunque spesso varianti dalla connotazione positiva o negativa, un’eredità della complessa tra gli esseri umani e questo grande carnivoro. I toponimi sugli orsi suggeriscono un’associazione leggermente meno negativa rispetto al lupo. Solo il 9% di essi contiene un esplicito riferimento alla cattura o all’uccisione.
Analogamente al lupo, il nome Orsara indica il luogo di caccia agli orsi e ricorre 53 volte in tutta Italia, mentre Mazzalorsa compare 4 volte in Puglia e il peggiorativo Orsaccia solo una volta. È interessante notare che i termini dannosi si riferiscano sempre all’orsa, forse percepita come più pericolosa dei maschi perché le femmine possono diventare molto aggressive nel difendere i loro cuccioli.
Solo il 2% dei nomi complessivi, invece, contiene un riferimento ai cuccioli di orso, tutti nell’Italia nord-occidentale, già una volta come adesso purtroppo amore o compassione non erano evidentemente sentimenti molto comuni verso questi animali.
La diffusione dei toponimi legati a orsi in Italia dimostra il valore culturale di questo grande carnivoro nel nostro Paese, molti cognomi come Orso, Orsino, Ursino, Orsini, Orsato e Urso derivano da questo grande animale. Ricordiamoci che l’orso è un animale selvatico e fa di mestiere l’Orso.
Noi esseri umani dovremmo, invece, ragionare, anche con un po’ di buon senso. Ricordiamoci che gli orsi aiutano noi umani a farci fanno sentire umili, e ci aiutano a vedere il mondo dalla giusta prospettiva. Dobbiamo tutelare la natura e i suoi monarchi per noi stessi e per i sogni dei nostri bambini e nipoti bambini. Dovremmo combattere per queste cose, come se la nostra vita dipendesse da ciò, perché è così.
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