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10 Novembre 2025 - 17:30
Canavese da record: il rafting mondiale parla piemontese
C’è chi sul fiume ci va per staccare la spina. E chi, come i ragazzi di M&N Movimento e Natura di Volpiano, ci costruisce un destino. Ancora una volta, il Canavese dimostra di non essere soltanto una terra di colline e campanili, ma una fucina di campioni capace di far parlare di sé sulle acque più difficili del mondo.
Dalla Slovenia all’Argentina, il rafting canavesano ha imposto il proprio ritmo anche ai colossi del settore, riscrivendo la classifica dei Campionati Mondiali di Rafting e riportando a casa un bottino che profuma di orgoglio e fatica vera.
I protagonisti hanno nomi e volti precisi: Rosario Sperandini di Villanova Canavese e Riccardo Novella di Vigevano, insieme a Zeno Martini e Riccardo Colombo del Rafting Team Verona. Quattro ragazzi che si conoscono bene, uniti da anni di allenamenti e da quella fiducia reciproca che serve quando la corrente ti mette alla prova.
Il loro equipaggio, affiatato e tecnico, ha dominato lo Slalom conquistando un primo posto mondiale davanti ai fortissimi brasiliani. Poi due argenti nella discesa classica e nella gara RX, fino al secondo posto assoluto nella classifica finale, dietro solo al Brasile e davanti alla Colombia. Un risultato che non nasce per caso, ma da anni di preparazione, di prove in acque gelide e di chilometri percorsi tra adrenalina e concentrazione.
Il rafting, per chi non lo pratica, può sembrare uno sport di pura forza. Ma chi lo conosce sa che è un equilibrio sottile tra tecnica, coraggio e fiducia. Serve la potenza delle braccia, certo, ma anche la capacità di leggere la corrente, anticipare la curva, capire l’acqua. E quando l’acqua ti parla, devi sapere ascoltarla.
Sperandini e compagni lo hanno fatto, portando a casa l’ennesima conferma: quella di un gruppo che non molla mai.

Gli atleti Rosario Sperandini a sx e Riccardo Novella a dx con il presidente della World Rafting Federation (federazione mondiale)
E non è la prima volta. Anzi, è quasi un’abitudine: argento ai Mondiali 2019 in Ucraina, oro nel 2021 in Francia, campioni del mondo 2023 in Valtellina, argento ai Panamericani 2024 in Cile. Anno dopo anno, gli atleti di Volpiano si sono ritagliati uno spazio tra le potenze mondiali del rafting, fino a diventare un punto di riferimento.
«Il livello internazionale cresce di stagione in stagione – spiegano dallo staff tecnico – ma i nostri ragazzi rispondono sempre con maturità e passione. Non si vince senza sacrifici, e loro ne fanno tanti, lontano dai riflettori».
A rendere ancora più pieno il quadro c’è il contributo del Canoa Club Ivrea, altra eccellenza del movimento canavesano. Matteo Cerrano, Christian Biava, Nicolò Balma e Ludovico Cuignon hanno conquistato un argento nello Slalom, battuti solo dai russi, e un bronzo nella prova a squadre miste insieme a Silvia Venturini e Nina Roggiery. Anche qui, il segreto è lo stesso: talento, disciplina, umiltà.
Non è solo sport. È identità territoriale, nel senso più autentico. Il Canavese, ancora una volta, si mostra per quello che è: una terra piccola ma capace di imprese grandi, dove le passioni non si improvvisano e i risultati non si comprano. Dalle palestre di Volpiano ai corsi d’acqua di Ivrea, passa una linea invisibile che unisce generazioni di atleti e istruttori.
E così, mentre altrove si parla di “crisi dello sport di base”, qui si continua a remare. Controcorrente, come sempre.
Perché il Canavese, quando scende in acqua, non galleggia: vola.
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