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13 Settembre 2025 - 12:26
Una vita di marcia e vittorie: l’argento mondiale di Antonella Palmisano scrive un nuovo capitolo della sua carriera straordinaria (foto dal profilo IG di Palmisano)
Il Mondiale di Tokyo 2025 si è aperto con il sigillo d’argento di Antonella Palmisano, la marciatrice di Mottola che ancora una volta ha portato l’Italia sul podio iridato, chiudendo la 35 km in 2h42’24” alle spalle della spagnola Maria Perez, capace di confermarsi campionessa mondiale con il crono di 2h39’01”. Per l’azzurra si tratta della prima medaglia internazionale su questa distanza, un traguardo che amplia ulteriormente una carriera già ricchissima.
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Nata il 6 agosto 1991, Palmisano aveva già scritto pagine memorabili dello sport italiano conquistando l’oro olimpico nella 20 km a Tokyo 2020, l’oro europeo a Roma nel 2024, due bronzi mondiali (Londra 2017 e Budapest 2023) e una lunga serie di titoli nazionali: ben diciannove, di cui sei assoluti e tredici giovanili. È anche detentrice di tre record italiani giovanili e di numerosi primati che hanno scandito la sua ascesa. La medaglia di Tokyo conferma ancora una volta la sua continuità ai massimi livelli, rendendola un punto di riferimento per la marcia internazionale.
Il percorso che l’ha portata a questo traguardo è lungo e costruito con sacrificio. Nei primi anni di carriera si era già fatta notare nelle competizioni giovanili internazionali: l’argento agli Europei di Novi Sad nel 2009, il bronzo alla Coppa Europa di Metz nello stesso anno e soprattutto la vittoria della Coppa del mondo di marcia juniores a Chihuahua nel 2010. Poi gli Europei under 23 con l’argento di Ostrava 2011 e il bronzo di Tampere 2013 hanno consolidato il suo ruolo di talento emergente.
L’esordio olimpico a Rio 2016 fu segnato da un quarto posto nella 20 km, un piazzamento che le lasciò l’amaro in bocca ma che rappresentò la definitiva consacrazione tra le grandi della specialità. La rivincita arrivò subito: un anno dopo, ai Mondiali di Londra 2017, conquistò un bronzo drammatico e spettacolare, arrivato dopo la squalifica della cinese Lü Xiuzhi, quando sembrava ormai tagliata fuori dal podio a meno di un chilometro dall’arrivo. Quella medaglia inaugurò il ciclo vincente che l’ha accompagnata fino a oggi.
Dopo il bronzo agli Europei di Berlino 2018 e il quinto posto mondiale a Pechino, la marciatrice pugliese raggiunse l’apice il 6 agosto 2021, giorno del suo trentesimo compleanno, quando vinse l’oro olimpico ai Giochi di Tokyo nella 20 km. Una vittoria che rimarrà tra i momenti simbolo dell’“estate d’oro” dello sport italiano. L’anno successivo i problemi fisici la costrinsero a fermarsi, privandola della possibilità di partecipare ai Mondiali di Eugene e agli Europei di Monaco di Baviera.
Il ritorno in pista avvenne nel 2023 con il secondo posto a Podebrady nella Coppa Europa di marcia, seguito dal bronzo iridato nella 20 km ai Mondiali di Budapest. Nel 2024, agli Europei casalinghi di Roma, salì sul gradino più alto del podio davanti alla connazionale Valentina Trapletti, confermando di essere ancora la regina europea della disciplina. Le Olimpiadi di Parigi furono invece deludenti: ritiro nella 20 km e sesto posto nella staffetta mista con Massimo Stano.
La stagione successiva l’ha vista presentarsi a Tokyo per i Mondiali con grande determinazione, decisa a riscattarsi. Nella 35 km ha saputo stringere i denti anche di fronte a dolori e crampi che l’hanno accompagnata negli ultimi dodici chilometri. Nonostante tutto ha tagliato il traguardo conquistando un argento che aggiunge un nuovo tassello a una carriera già eccezionale. E sabato prossimo sarà nuovamente al via della 20 km, la sua distanza preferita, per inseguire un altro podio mondiale.
La storia di Palmisano è anche quella di una famiglia che l’ha sempre sostenuta. Figlia di Carmine, rappresentante di tessuti appassionato di motocross, e di Maria, sarta ed ex pallavolista dilettante, ha mosso i primi passi sportivi insieme al fratello Michele, anch’egli atleta. Dopo il diploma in Grafica pubblicitaria nel 2010, è entrata a far parte delle Fiamme Gialle, con cui è cresciuta fino a diventare una delle atlete simbolo del gruppo.
Il suo legame con la marcia affonda nelle categorie giovanili, dove conquistò titoli in tutte le fasce, fino a diventare primatista nazionale nelle distanze juniores e allieve. Da allora non si è più fermata: dal trasferimento a Roma nel 2012 sotto la guida del tecnico Patrizio Parcesepe, passando per le stagioni di successi e di difficoltà, fino alla collaborazione con il marito e allenatore Lorenzo Dessi, che l’ha accompagnata anche nella sfida dei 35 km.
Oggi Palmisano può guardare a una carriera in cui spiccano otto medaglie internazionali in cinque competizioni diverse e un palmarès di titoli italiani che la collocano tra le marciatrici più vincenti della storia nazionale. La sua capacità di reinventarsi, di tornare sempre competitiva dopo gli infortuni e di restare ai vertici per oltre quindici anni testimonia la statura di una campionessa destinata a lasciare un segno profondo nell’atletica italiana.
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