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Atletica Leggera
12 Dicembre 2024 - 09:52
La gioia di Pietro Arese e Sebastiano Parolini (FOTO GRANA/FIDAL)
Una volata da sogno, felice epilogo di quattro frazioni vissute da protagonisti. Gli azzurri della staffetta mista del cross possono esultare per un’altra medaglia d’oro dopo quella centrata due anni fa a Venaria Reale. In quella squadra c’era già il sanmaurese Pietro Arese, trascinatore allora, e ancor di più in Turchia, complice uno sprint finale da maestro e una capacità di lettura tattica che ormai non sorprende più.
Stavolta - pur senza un ordine fisso delle frazioni - quasi tutte le Nazioni decidono di partire e di chiudere con la frazione maschile, scelta che rende la gara molto più avvincente. Sebastiano Parolini debutta con la maglia assoluta senza paura, cedendo il braccialetto (che in sostanza vale come testimone) in quarta posizione, ma di fatto incollato a tutti gli altri.
La staffetta azzurra si laurea campione d'Europa (FOTO GRANA/FIDAL)
Marta Zenoni dà una prima strattonata alla gara, prende vantaggio sulla Gran Bretagna ed è solo Andorra a superarla in prossimità del cambio, ma con la frazione maschile, unici a sceglierla. È quinti il momento di Sintayehu Vissa, la primatista italiana dei 1500 metri che fa corsa di testa e poi resiste al rientro di Gran Bretagna e Francia sul finale.
È qui che comincia il lavoro di Arese, che dei 1500 metri è finalista olimpico, bronzo europeo e recordman azzurro: inizialmente lascia fare il frazionista francese Simon Bedard, poi nel lungo rettilineo finale trova le energie per vincere un’emozionante volata spalla a spalla con il transalpino e con il britannico Tyler Bilyard.
Pietro Arese e compagni sfoggiano le medaglie d'oro appena conquistate (FOTO GRANA/FIDAL)
Queste le parole di Pietro a fine gara: “Una volata meravigliosa resa possibile dai miei tre compagni di squadra, che si sono battuti fino all’ultimo metro, ognuno di loro ha dato tutto, più di così non ce n’era. Io ho giocato un po’ di astuzia, se così possiamo dire: il francese ha rallentato per cercare di non spendere troppe energie perché si è trovato davanti, io non mi sono fatto spaventare, mi sono messo dietro e ho cercato di fare una volata in progressione negli ultimi 300 metri. E no, non mi sono fatto riprendere…”.
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