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22 Novembre 2024 - 11:43
Tennis azzurro: la coppia dei sogni finalmente insieme?
C’è chi li ha definiti la coppia dei sogni, chi li ha attesi come due astri destinati a brillare insieme, e chi ha sognato un'epoca in cui entrambi avrebbero portato l’Italia del tennis in cima al mondo. Ma Jannik Sinner e Matteo Berrettini, per anni, sono sembrati più simili a rette parallele che a un duo destinato a incrociarsi sullo stesso percorso. Uno c’era, l’altro mancava; uno splendeva, l’altro arrancava. E viceversa.
Matteo Berrettini, romano, ha aperto la strada diventando il primo vero simbolo di una generazione d’oro per il tennis italiano. La sua scalata al tennis internazionale, culminata con la finale a Wimbledon nel 2021, ha fatto sognare un paese intero. Un gigante dalla potenza devastante, ma con la grazia di un campione, Matteo ha incarnato la rinascita del tennis azzurro. Poi, quasi in parallelo, è arrivato Jannik Sinner, altoatesino dall’aspetto timido ma dal talento incontenibile, che ha riscritto la storia del tennis italiano a suon di record di precocità e vittorie contro i più grandi.
A guardarli, sembrano quasi opposti: Matteo, con la barba incolta e l’espressione rilassata, e Jannik, liscio come un bambino e sempre concentrato. Berrettini, romano fino al midollo, estroverso, solare, una figura che il pubblico adora; Sinner, schivo, calcolatore, l’archetipo del perfezionista. Persino nel gioco sono agli antipodi: Matteo domina con il servizio e il dritto, colpi esplosivi che lasciano pochi margini all’avversario; Jannik, invece, è un maestro del ritmo, della precisione chirurgica da fondo campo e della capacità di adattarsi alle situazioni.
Eppure, queste differenze li rendono incredibilmente complementari. Il loro incontro sul campo, in un’ipotetica partnership, sarebbe il sogno di qualsiasi capitano di Coppa Davis: l’esperienza e la solidità di Berrettini unite alla freschezza e alla mentalità vincente di Sinner.
La coppia che non ti aspetti...
L’attesa di un duo mai nato...
Nonostante i sogni dei tifosi, finora il destino li ha tenuti separati. Gli infortuni di Matteo, che lo hanno tormentato negli ultimi due anni, hanno fatto sì che Jannik spesso si trovasse da solo a difendere il tricolore sui palcoscenici più prestigiosi. Quando Matteo era al top, Jannik era ancora un giovane talento in crescita; quando Sinner ha raggiunto l’élite del tennis mondiale, Berrettini ha dovuto lottare più con il proprio fisico che con gli avversari.
L’estate scorsa, però, qualcosa è cambiato. A Wimbledon, uno dei templi sacri del tennis, i due si sono finalmente affrontati in una delle partite più belle dell’anno. Era il secondo turno, ma per intensità e qualità sembrava una finale. In un duello avvincente, fatto di colpi spettacolari e tensione palpabile, Jannik ha avuto la meglio. Una vittoria che ha confermato il suo status di nuovo leader del tennis italiano, ma che ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi, consapevoli di quanto quei due potrebbero essere devastanti insieme.
Ora, i riflettori si spostano sul domani. Berrettini ha dichiarato di essere pronto a tornare più forte, lasciandosi alle spalle gli infortuni. Sinner, dal canto suo, è sempre più vicino al suo primo Slam, un obiettivo che sembra a portata di mano. I due, però, non possono più permettersi di essere solo "contro": l’Italia del tennis ha bisogno di loro insieme, sia in Coppa Davis che per alimentare un sogno collettivo che guarda ai vertici del ranking mondiale.
Riusciranno Jannik e Matteo a trasformare la loro rivalità in un’alleanza storica? Una cosa è certa: il tennis italiano non ha mai avuto un potenziale così grande. Sta a loro, e al destino, far sì che queste due rette parallele si incontrino, finalmente, nello stesso punto.
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