AGGIORNAMENTI
Cerca
Cavagnolo
18 Aprile 2023 - 11:28
Ultras a Cavagnolo
Lo sport è una di quelle attività fondamentali nella vita, perché capace di infondere un insegnamento fatto di impegno, di sacrificio e di rinuncia.
Gli sport di squadra poi rivestono un ruolo essenziale nella formazione dei giovani, perché insegnano loro la cooperazione e la collaborazione per raggiungere un obiettivo comune.
E da Cavagnolo vi raccontiamo la storia dello Sporting 590, la squadra di calcio del paese. Per saperne di più, siamo andati al campo sportivo durante un allenamento della prima squadra e abbiamo chiacchierato con il Presidente Ivan Sitzia, il vicepresidente Gianni Cantino e l’accompagnatore Alessio Finotti.
Fase di gioco di una partita casalinga dello Sporting 590
“La società sportiva A.S.D. Sporting 590 nasce 5 anni fa come progetto scuola calcio. A dare una mano a tutto l’apparato sono i genitori dei ragazzi che giocano nelle varie categorie, che sono veri e propri volontari. Dopo i primi due anni, durante i quali tutto è andato bene, abbiamo iniziato a perdere volontari, a causa del fatto che i bambini, crescendo, per varie ragioni, smettevano di frequentare la nostra società. In quei primi due anni avevamo tre categorie giovanili, la categoria “Primi calci o Piccoli amici”, composta dai bambini che vanno dai 6 agli 8 anni, i “Pulcini”, con i bambini dagli 8 ai 10 anni, e la categoria “Esordienti”, formata da bambini che vanno dai 10 ai 12 anni. Abbiamo avuto anche la squadra femminile di calcio a 5, che oggi si allena e gioca al Palazzetto dello Sport di Cavagnolo, luogo certamente più idoneo per praticare il calcetto.
L’anno prima del covid-19 ci siamo ritrovati in tre volontari. E qui di lavoro da fare ce n’è tanto, dal taglio dell’erba, che nei mesi primaverili ed estivi va fatto due volte a settimana, alla pulizia degli spogliatoi e tanto altro. Una situazione davvero difficile se non quasi impossibile da proseguire soltanto in tre, mi creda. Testardi, siamo andati avanti per tutto un anno in tre volontari, con passione, tenacia e tanta voglia di sacrificare sia il nostro tempo libero che noi stessi, e malgrado le grosse difficoltà, stavamo proseguendo quel progetto intrapreso anni prima. Tutto continuò, fino all’arrivo del covid, quando siamo stati costretti a fermarci.”
Da sinistra Alessio Finotti, Gianni Cantino, Ivan Sitzia e Edoardo Bugada
Ivan ci racconta questa storia, accompagnandola con tre smorfie ben distinte, come a sottolinearne i tre momenti temporali così differenti; la prima smorfia, il sorriso, per quei due primi anni andati bene, la seconda, un velo di tristezza, per la parte del racconto dove il presidente Sitzia sottolinea che tre volontari non erano per nulla sufficienti a portare avanti tutto quel bel progetto di scuola calcio, un progetto divenuto ormai ambizioso e la terza, la rassegnazione, per come il Covid abbia spazzato via ogni cosa.
Dopo il covid, sono ripartiti con nuovo slancio e voglia di riprendere in mano il loro sogno e l’anno scorso è nata la prima squadra, cioè lo Sporting, che milita nel Girone A del Campionato Amatori-CSI-Calcio a 11 Open Torino.
L’estate precedente i campi di calcio sono rimasti aperti come un punto di riferimento, un luogo di ritrovo, seguendo le orme dell’oratorio, affinché i ragazzi non stessero in mezzo alla strada. E loro, i ragazzi, raccogliendo l’invito e la scommessa di Ivan e dei suoi collaboratori, si sono presentati in tanti al campo sportivo, e grazie alla loro voglia è stato possibile mettere su una squadra composta da una rosa completa. L’età dei giocatori della prima squadra va dai 17 ai 25 anni.
La squadra dello Sporting 590
“Alla fine del campionato di quest’anno, precisamente a partire da maggio” a parlare è ancora Ivan, “terremo le porte del campo sportivo di Cavagnolo aperte, e tutti i sabati faremo l’open day, per far giocare chiunque abbia voglia e provare in questo modo a rafforzare la prima squadra e a riprendere anche il progetto scuola calcio”.
Proprio così si insegue una passione, senza scoraggiarsi davanti alle vicissitudini negative, ma tirando fuori sempre nuovi stimoli, e tutto questo noi lo percepiamo dalle parole che pronunciano i nostri tre interlocutori e soprattutto dai loro occhi, la parte del corpo che più di ogni altra è capace di comunicare stati d’animo e sentimenti, occhi capaci di vedere sogni, occhi pieni di coraggio che spinge gli uomini a non aver timori di realizzarli, quei sogni.
E accarezzati dal vento che, in questa parte di paese, aperto e poco urbanizzato, spazza con più insistenza la terra, qui al campo di calcio di Cavagnolo, i sentimenti, la passione, i sacrifici, fatti con il sudore dei ragazzi che si allenano e quello dei volontari che spazzano le gradinate, si sentono con il naso, come un dolce profumo, quel profumo che diventa imprescindibile per comprendere cosa spinge gli uomini a darsi da fare.
“Il fine settimana si viene qui anziché cazzeggiare in giro e puliamo, tagliamo l’erba, mettiamo in ordine, ci divertiamo così.”
Il vicepresidente Gianni, in una frase, racchiude lo spirito che accomuna questi tre uomini, e in una sola frase ci permette di comprendere che il sacrificio non è per nulla fatica, quando c’è un progetto comune da realizzare. Per loro, lavorare al campo sportivo, è un modo di spendere il proprio tempo per qualcosa di utile.
Il campionato quest’anno è andato benissimo, oltre le aspettative, perché parliamo sempre del primo anno di vita della squadra. In classifica lo Sporting è quarto, su 10 squadre.
“Il nostro obiettivo è quello di disputare, il prossimo anno, il campionato della Federazione Italiana Giuoco Calcio-Figc. Ma il campionato Figc, tranne nella terza categoria, richiede che gli allenatori, per poter allenare, abbiano un patentino. La necessità di possedere un patentino, che nel campionato Centro Sportivi Italiano-CSI non è obbligatorio, fa sì che gli allenatori debbano essere remunerati. E le realtà piccole, come la nostra, non posseggono i mezzi per permettersi di pagare stipendi agli allenatori.
Ma il nostro sogno rimane la scuola calcio. Lei lo sa che da Chivasso fino a Cavagnolo, l’unica squadra di calcio a 11 è lo Sporting?”.
É ancora il presidente Ivan Sitzia a ricordarci che l’uomo vive di sogni.
Il campionato Amatori-CSI è un torneo molto agonistico.
“In campo te le suoni, ma al fischio finale dell’arbitro, si è tutti amici.”
Alessio ci dà l’idea del clima in campo durante le partite.
In paese la squadra è seguita e la gradinata è sempre piena.
I finanziatori della ASD Sporting 590 sono tre realtà del territorio, il bar Oasi di Monteu da Po, Zattarin Impianti di Cavagnolo e il bar Sorriso di Monteu da Po.
Qualche giornata fa lo Sporting è andato a vincere in casa della prima in classifica, la Reale Mutua, l’unica sconfitta subita sul campo di corso Agnelli a Torino, una soddisfazione per i ragazzi e lo staff della squadra di Cavagnolo.
“In quella partita” ci racconta Alessio, “il parziale era fermo sul punteggio di 1-1. A due minuti dalla fine dell’incontro, loro hanno avuto un rigore a favore che il capitano ha sbagliato… anzi il nostro portiere ha parato. Dopo due minuti, su un corner, il nostro capitano ha segnato il gol del definitivo 1-2. A fine gara il loro capitano, un ragazzone di 40 anni, si è messo a piangere come un bambino”.
Sabato 22 aprile lo Sporting 590 chiuderà la stagione disputando l’ultima partita di campionato in casa, al campo sportivo di via Diaz a Cavagnolo, e sarà un’occasione per vedere la squadra all’opera e la possibilità di far sentire la vicinanza e l’affetto dei cavagnolesi.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.