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21 Novembre 2022 - 16:09
Jean Paul Perret ha messo nel mirino i prossimi Giochi Olimpici Invernali
Lo scandalo che ha travolto la ginnastica ritmica e, più in generale, il mondo dello sport italiano nelle ultime settimane è di strettissima attualità e ha riguardato, oltre ad abusi psicologici e offese di vario tipo, pressioni costanti sul peso da mantenere e digiuni forzati. Per saperne di più, ne abbiamo parlato con Jean Paul Perret, dietista e biologo nutrizionista che svolge attività nell’ambito della nutrizione clinica e sportiva tra Valle d’Aosta e Piemonte, da alcuni mesi anche a Chivasso alla Genea Biomed, Poliambulatorio Medico Specialistico di eccellenza che nel corso degli anni si è sviluppato sempre di più, fino ad arrivare a coprire oltre 30 discipline mediche.
Jean Paul Perret sta seguendo gli azzurri di curling, bob e skeleton e svolge attività nel campo della nutrizione clinica e sportiva tra Valle d'Aosta e Piemonte
Classe 1995, Perret dal gennaio del 2021 è nutrizionista per le Squadre Nazionali di curling della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio, alle quali a partire dalla stagione 2022-2023 si sono aggiunte le Squadre Azzurre di bob e skeleton della Federazione Italiana Sport Invernali. Ma non è tutto: dallo scorso febbraio è consulente, in qualità di dietista sportivo, per Noritura SRL, con cui presta consulenza nutrizionale a diverse squadre sportive e atleti di livello nazionale ed internazionale. Tra le principali collaborazioni spiccano quelle con i calciatori della Juventus Dušan Vlahović e Gleison Bremer, il campione olimpico della staffetta 4×100 metri ai Giochi di Tokyo 2020 Filippo Tortu, il calciatore venezuelano della Sampdoria Tomàs Rincòn, la campionessa nel lancio del disco alle Universiadi 2019 Daisy Osakue, la medaglia d’oro ai Giochi Europei 2019 di tiro con l’arco Tatiana Andreoli, la speranza del padel azzurro Marco Cassetta, la squadra di calcio di serie B della Spal e il Derthona Basket di serie A. Individualmente, inoltre, segue diversi atleti di livello nazionale e internazionale di calcio, sci alpino e nordico, snowboard, ciclismo su strada e cross-country, pallavolo, atletica leggera e trail running.
Il valdostano classe 1995 si è avvicinato al mondo dello sport sin da quando era bambino, praticando diverse discipline
“A livello di cultura alimentare in Italia c’è ancora tanto da fare. Di recente è scoppiata questa bolla nel mondo della ginnastica ritmica, ma il discorso è molto più ampio, in particolar modo ci sono falsi miti e credenze da sfatare. L’organismo umano è molto delicato e ogni atleta deve seguire un’alimentazione mirata, anche a seconda della disciplina sportiva che pratica e del dispendio energetico richiesto. L’apporto calorico va infatti calibrato: faccio un esempio, un azzurro del bob quando lavora sul ghiaccio ha l’esigenza di avere a disposizione del cibo e tra una discesa e l’altra abbiamo concordato di fargli mangiare delle caramelle gommose. Potrebbe sembrare un assurdo per chi non è del settore che un atleta di un certo livello mangi caramelle zuccherate, ma invece è proprio così! La difficoltà più grande è proprio quella di adattare la giusta e corretta alimentazione ad ogni atleta, tenendo conto di molti fattori, come il tempo impiegato a preparare i pasti e il suo carico di stress”.
Jean Paul lo si starebbe ad ascoltare per ore senza mai annoiarsi, è preparatissimo e appassionato, capace di trasmettere le sue conoscenze sia al grande campione dello sport sia a persone comuni che devono tenere a bada il loro peso, proprio come fa da settembre alla Genea Biomed: “Mi trovo benissimo a Chivasso, l’ambiente è molto stimolante e all’avanguardia dal punto di vista scientifico, ma mai troppo formale. Si respira una bella aria e lavorare con vicini di sala come fisioterapisti, ortopedici e medici dello sport d’eccellenza è un privilegio. In particolare, seguo insieme al fisioterapista Franco Chiesa alcuni atleti di endurance e il nostro rapporto professionale è davvero proficuo”.
Avvicinatosi al mondo dello sport fin da bambino, praticando a livello amatoriale nuoto, mountain bike, sci nordico, sci alpino, arrampicata, basket e ginnastica artistica, all’età di 13 anni inizia a praticare con regolarità atletica leggera, seguendo le orme di papà Silvio. Dagli Studenteschi di corsa campestre in terza media, nei quali raggiunge la fase nazionale, alla partecipazione a diversi Campionati Italiani di categoria nelle gare di mezzofondo con la maglia dell’Atletica Sandro Calvesi prima e dell’Atletica Cogne Aosta poi, il passo è breve, ma sono gli anni delle scuole superiori quelli decisivi per il suo futuro: Jean Paul incomincia ad interessarsi di alimentazione in tutte le sue sfaccettature e, in particolare, in ambito sportivo. Per questo motivo consegue nel 2017 la Laurea triennale in Dietistica all’Università degli Studi di Torino con una votazione di 110 e lode, l’anno successivo il Diploma alla Scuola di Nutrizione ed Integrazione nello Sport e nel 2019 la Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione presso l’Università degli Studi di Firenze. Attualmente, Jean Paul Perret è iscritto al Diploma in Sports Nutrition, erogato dal Comitato Olimpico Internazionale e valido in tutto il mondo, che gli permetterà di distinguersi ancora di più in campo professionale e, siamo certi, fare la differenza. Sempre, però, mantenendo ben saldi i piedi a terra: “Quando alcuni mesi fa sono stato contattato da Giacomo Astrua, fondatore di Noritura SRL, con l’intento di fondare per la prima volta una società formata da dietisti e seguire dal punto di vista tecnico e scientifico sportivi di alto livello, l’idea mi ha subito conquistato e mi sono dedicato alla parte ambulatoriale e comunicativa. I miei sogni nel cassetto sono quelli di accedere ad un Dottorato di Ricerca e specializzarmi sempre più nel campo della nutrizione sportiva, mentre come obiettivo a breve termine mi sono fissato la partecipazione ai Giochi Olimpici Invernali di Cortina 2026 nello staff di una delle Federazioni che attualmente seguo”.
Jean Paul Perret è iscritto al Diploma in Sports Nutrition erogato dal Comitato Olimpico Internazionale e valido in tutto il mondo
Coltivare il sogno a cinque cerchi non è infatti una prerogativa esclusiva degli atleti, ma coinvolge tutti i professionisti che quotidianamente li seguono da vicino, condividendone il lungo e tortuoso cammino di avvicinamento, le speranze, i desideri, le gioie e gli insuccessi. Così è lo sport. Così è la vita.
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