Una giornata infinita, un match iniziato alle 11 locali e finito tra un’interruzione e l’altra intorno alle 19.30. Dallo 0-2 l’Argentina è risalita sino al 2-2 e per l’Italia è tutto da rifare. Ricorderemo a lungo questa trasferta a Buenos Aires, una sfida che ancora è tutta da decidere e che solo venerdì sera sembrava chiusa a favore degli azzurri. Poi quel maledetto match point fallito sul 7-6 del tie break da Fognini e Bolelli in doppio, quindi la sconfitta in cinque set di Paolo Lorenzi contro lo scatenato Carlos Berlocq, che già ieri ci aveva punito in doppio al fianco di Leonardo Mayer: 46 64 61 36 63 dopo oltre quattro ore di battaglia. Il bello della Davis, ma che rabbia… Paolo contro l’avversario e un pubblico scatenato, chiassoso all’inverosimile. Il tennista nato a Chascomus è sceso in classifica rispetto a qualche stagione fa (è numero 81), ma è una figura unica nel circuito: pur non essendo un top player, si porta dietro la famiglia quasi a ogni torneo. Un amorevole papà. che diventa un guerriero baluardo dell’Argentina di Coppa Davis quando è in campo. Un combattente indomito: aveva nelle gambe nove set, i quattro del singolare perso nella prima giornata contro Seppi e i cinque del doppio di ieri. “Le condizioni erano molto difficili – spiega il 35enne senese – la pioggia, il vento fortissimo. Però non cerco scuse, pioggia e vento c’erano anche per il mio avversario”. Nonostante l’amarezza per la sconfitta l’analisi di Lorenzi è lucida: “E’ stata una partita molto dura, la differenza il mio avversario l’ha fatta giocando meglio i punti importanti nel quinto e decisivo set”. Come quando in vantaggio 5-3, è andato sotto 15-40 al turno di battuta, ma ha cancellato le due palle break che avrebbero rimesso in corsa l’azzurro, che invece ha pagato caro il break subito al terzo game. Lo attende il torneo di Quito in Ecuador: aveva il volo questa notte. “Tutto rimandato, domani c’è da fare il tifo per Fognini”, dice entrando nell’auto che lo riaccompagna in albergo. Una frase che fa capire quanto unita sia la squadra azzurra. La chiusura è per capitan Barazzutti: “Un match stregato – sottolinea – e pensare che già ieri nel doppio Fognini e Bolelli erano a un punto dalla qualificazione ai quarti. Come ieri in doppio è stata una partita rocambolesca, che poteva finire in ogni modo. Purtroppo ci è andata ancora male, ma non posso rimproverare nulla a Lorenzi. Ha giocato un buon match, anche se probabilmente Berlocq è stato più lucido nei punti importanti. Paolo ha dato tutto quello che aveva e la Davis è questa. Soprattutto quando hai tutto il pubblico contro. La nostra è una squadra solida, compatta, sapremo reagire. Nulla è perduto, siamo 2-2 e possiamo ancora vincere”. I giornalisti argentini gli chiedono se contro Pella giocherà Fognini: “Lo saprete domani…”, la risposta di Corrado.
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