Rio 2016 è ancora lì. Rimane un sogno da agguantare, non un rimpianto da analizzare. L'Italia femminile di pallavolo passa ad Ankara nella sfida decisiva contro le padrone di casa: una partita da dentro o fuori, da giocare con il cuore, contro ogni ostacolo. Le azzurre ce l'hanno fatta, al termine di un'altra maratona infinita decisa al tie-break: il 3-2 finale (25-23, 19-25, 25-23, 15-25, 15-13) chiude il torneo europeo di qualificazione olimpica e regala alla squadra guidata dal Ct Bonitta la possibilità di giocarsi la residua chance in chiave qualificazione a cinque cerchi nell'intercontinentale che si disputerà a maggio in Giappone (tre posti a disposizione). Difficile raccontare cosa è stata la sfida con le turche. L'Italia per nulla intimorita dal grande e chiassoso tifo di casa ha giocato al limite delle sue attuali possibilità, non lasciandosi mai prendere dallo sconforto nei momenti difficili, ne' dall'esaltazione quando le cose giravano per il verso giusto. Demir e compagne sono state più regolari, i numeri degli statistici parlano chiaro, ma le azzurre di Marco Bonitta hanno tirato fuori il meglio delle loro qualità nei momenti importanti, quelli fondamentali, quelli decisivi. L'Italia ha vinto ancora al quinto set, ancora di misura come già accaduto con Belgio e Polonia, confermando di avere lucidità e freddezza nelle battute finali di gare lunghe e difficili a livello tecnico e nervoso. Quali siano le qualità di questa squadra lo indicano la generosità di alcune veterane: la capitana Del Core prima delle altre, capace di sobbarcarsi il peso della ricezione per tutto il match per emergere anche in attacco nel quinto set decisivo; la regolarità ad altissimo livello di Martina Guiggi preziosa in attacco ed a muro, brava al servizio, forse quella che ha meritato il voto più alto complessivo nei cinque giorni complessivi di partite. Ma nel momento della qualificazione a cui tutte le ragazze azzurre hanno contribuito in maniera importante ci sembra giusto ricorda ancora una volta che l'Italia in campo ha schierato molto a lungo due diciassettenni con sole 12 gare di A1 alle spalle: Paola Egonu ed Alessia Orro, che si sono tolte la grandissima soddisfazione di chiudere i tre set vinti. L'attaccante il primo (con una schiacciata) ed il terzo (con un aces), l'alzatrice il tiebreak con un muro che ha strozzato in gola il grido di gioia turco. Bonitta ha rilanciato in partenza la generosa Chirichella al posto della Danesi, confermando il sestetto divenuto titolare strada facendo, quello composto da Orro in regia, Diouf opposto, Chirichella e Guiggi al centro, Egonu e Del Core di banda, Sansonna libero. Ma nel corso della gara c'è stato più o meno spazio per tutte. Ed ognuna ha fatto il suo dovere. L'Italia è partita bene, ha subito il ritorno turco, ma ha chiuso con personalità il primo 25-23. Nel secondo tanta Turchia e gara che ritorna in equilibrio, nel terzo ancora le padrone di casa avanti anche 19-16, ma a decidere è il gran finale italiano. Quarto turco e tie-break davvero palpitante. Con la squadra di casa subito avanti 4-1, poi raggiunta sul 5-5. Italia in vantaggio per la prima volta 10-9 poi l'allungo decisivo sul 14-12 e il gran muro finale di Orro sul secondo match-point.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.