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Sanità
09 Gennaio 2025 - 12:59
Pediatri Piemontesi in affanno: una sfida anche per le famiglie del Canavese
Cosa succede quando un pediatra piemontese risponde al telefono? La scena che si presenta è quella di un professionista in trincea, impegnato a destreggiarsi tra vaccinazioni, visite e telefonate incessanti. "Pronto? Resti in linea, sto vaccinando un paziente", è la risposta che potrebbe ricevere chiunque tenti di contattare un medico in questi giorni. E dopo qualche minuto di attesa, la voce dall'altro capo del filo si scusa: "Eccomi, scusi tanto, è una giornata caotica. Ho in carico anche tutti i bambini di una collega che oggi non c’è". Questa semplice telefonata è un'istantanea della realtà quotidiana dei pediatri piemontesi, che si trovano a lavorare in condizioni di affanno.
Il lavoro dei pediatri è sempre stato impegnativo, ma negli ultimi tempi la situazione sembra essersi ulteriormente complicata. Le telefonate che interrompono le visite, le vaccinazioni che devono essere somministrate con precisione e rapidità, e la gestione dei pazienti di colleghi assenti sono solo alcune delle sfide che questi professionisti affrontano ogni giorno. La pressione è palpabile, e il rischio di burnout è sempre dietro l'angolo.
Pediatri piemontesi in affanno
Ma perché i pediatri piemontesi si trovano in questa situazione di affanno? Le ragioni sono molteplici. Da un lato, c'è una carenza di personale medico che rende difficile coprire tutte le necessità del territorio. Dall'altro, la pandemia ha aumentato il carico di lavoro, con la necessità di gestire non solo le normali visite pediatriche, ma anche le vaccinazioni anti-Covid e le emergenze legate alla salute pubblica. In questo contesto, ogni assenza di un collega si traduce in un ulteriore peso sulle spalle di chi è in servizio.
In un sistema sanitario sotto pressione, l'ascolto e il supporto diventano fondamentali. I pediatri non sono solo medici, ma anche punti di riferimento per le famiglie, che si affidano a loro per la salute dei propri figli. È essenziale che questi professionisti abbiano il tempo e le risorse per svolgere il loro lavoro al meglio, senza essere sopraffatti dalle richieste. Un sistema di supporto efficace potrebbe fare la differenza, permettendo ai pediatri di concentrarsi sulle cure e sull'ascolto dei pazienti.
Una sfida per le famiglie del Canavese
La situazione della pediatria in Piemonte, già sotto pressione a causa della carenza cronica di medici, raggiunge livelli critici in queste prime settimane del 2025. In tutta la regione, un pediatra arriva a prendersi cura di circa 1.200 bambini, con picchi che toccano i 1.600 pazienti nei momenti di emergenza. Questo squilibrio, causato da anni di pensionamenti non compensati da nuovi ingressi nella professione, pesa in particolar modo su territori come il Canavese, dove la distribuzione geografica dei medici aggrava ulteriormente la situazione.
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