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TORINO. Delegata Cgil, senza art. 18 io come un temperamatite

TORINO. Delegata Cgil, senza art. 18 io come un temperamatite

"Non è vero che senza l'articolo 18 non cambia nulla. Se non ci fosse resterei per sempre con la mia scrivania in mezzo alle linee di produzione, con una mansione che somiglia all'incirca a quella di un temperamatite". Non nasconde l'emozione Claudia Bocca, 39 anni, delegata della Cgil da maggio 2012, quando prende la parola al Teatro Alfieri di Torino per raccontare la sua storia.

Il tema della riforma del lavoro è al centro dell'affollata assemblea con la leader nazionale Susanna Camusso, convocata per preparare la manifestazione del 25 ottobre in piazza San Giovanni a Roma contro la riforma del lavoro messa a punto dal governo Renzi.

Claudia lavora da 18 anni alla Specchidea, piccola azienda di Settimo Torinese, 30 dipendenti e, prima di essere licenziata, era responsabile del commercio con l'estero. "Mai avuto problemi prima - spiega - ma il clima in fabbrica negli ultimi anni anche a causa della crisi è peggiorato. Mi hanno mandato via dopo uno sciopero, ma con l'articolo 28 ho ottenuto il reintegro immediato per comportamento antisindacale e il risarcimento economico. Mi hanno affidato però delle mansioni che non c'entrano nulla, come inserire nel computer dati vecchi, inutili su partecipazioni a fiere e che ho comunque cercato di assolvere al meglio. Se tornerò a fare il mio lavoro di prima sarà grazie all'articolo 18".

"Molti dei miei compagni di lavoro sono venuti in tribunale a testimoniare, è stato un gesto bello. Oggi alla Specchidea quasi tutti i 30 dipendenti sono iscritti alla Cgil e insieme parteciperemo alla battaglia contro una riforma che può solo peggiorare le condizioni dei lavoratori", conclude tra gli applausi.

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