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TORINO. Rai: la radio festeggia i suoi primi 90 anni

TORINO. Rai: la radio festeggia i suoi primi 90 anni
Novant'anni fa oggi, alle 9 della sera del 6 ottobre 1924, la radio italiana fece sentire per la prima volta la sua voce. L'allora Unione Radiofonica Italiana entrò quella sera nelle case degli italiani (in quelle dei pochi che possedevano una radio) con questo annuncio, letto da Ines Viviani Donarelli: "Uri, Unione radiofonica italiana, stazione di Roma, lunghezza d'onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e la nostra buonasera. Sono le ore 21.
Trasmettiamo il concerto d'inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radioaudizioni circolari". Seguì il quartetto "Opera 7" di Haydn, le "Ultime notizie" affidate all'Agenzia Stefani, e, dopo una serie di inni ufficiali, la prima trasmissione via radio di "Giovinezza".
Quell'annuncio è uno dei ricordi "visitabili" al Museo della Radio di Torino. Per celebrare il 90/mo anniversario il Museo della Radio ha aperto oggi gratuitamente le sue porte e messo in mostra i suoi cimeli. Si sono presentati in migliaia in via Verdi (dove ha sede la Rai a Torino) per ammirare le tante registrazioni e fotografie esposte del Museo. Tra i più preziosi cimeli esposti, il primo originale strumento di trasmissione del 1924. Propone accanto a questa profezia autografa di Guglielmo Marconi: "arriverà un giorno in cui le persone porteranno un piccolo apparecchio in tasca per parlare con gli altri". Marconi intuiva già allora (siamo nel 1924) che sarebbe nato il cellulare. Ed è proprio grazie alle nuove tecnologie che la "vecchia" radio secondo gli esperti è destinata ad avere un grande futuro. Ne è convinto tra gli altri Renzo Arbore, uno che in radio è nato e che la radio continua ad amare "con devozione sincera": "Il futuro della radio - ha detto l'ideatore di Bandiera Gialla e Alto Gradimento - è sempre più nell' integrazione con il web, come già sta in parte avvenendo, e nello sviluppo dei canali tematici, a misura di ascoltatore". La Rai per celebrare i 90 anni di "sorella radio", ha simbolicamente "spento" più volte per alcuni secondi gli schermi di tutti i suoi canali tv, per far rivivere la voce con cui vennero date via radio alcune notizie che hanno segnato la storia, dall'assassinio di Kennedy nel 1963 alla voce con la quale Mike Bongiorno annuncia la vittoria di Gigliola Cinquetti al Festival di Sanremo del 1964. "Un grazie speciale alla nostra sorella rai Tv - ha commentato il direttore di Radio rai, Nicola Sinisi - che ha avuto il coraggio di voler ospitare in tutti i suoi canali il racconto radiofonico di alcuni dei momenti più significativi della nostra storia"..
"Festeggiare novant'anni di radio significa ricordare le radici stesse della Rai e del servizio pubblico - hanno ricordato oggi in una nota congiunta la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, e il direttore generale Luigi Gubitosi -.
Festeggiamo la radio perché è il nostro passato, ma è anche presente e futuro tecnologico, che ci spingono a continuare a dare 'voce' alla missione della Rai: essere sempre al servizio dei cittadini".
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