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05 Settembre 2014 - 15:23
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L'imposta di soggiorno versata dai turisti al Comune di Torino potrebbe presto aumentare di 50 centesimi per ogni pernottamento, arrivando al livello di città come Venezia e Firenze. La delibera di modifica approvata dalla giunta è approdata in Commissione Bilancio e Cultura, destando non poche perplessità da parte dell'opposizione. Gli aumenti, che nel caso di approvazione del provvedimento da parte del Consiglio comunale dovrebbero decorrere dal 1° ottobre, porterebbero la tassa dagli attuali 1 euro e 30 a 1,80 centesimi per ostelli e bed & breakfast fino ai 5 euro al giorno per gli hotel a 5 stelle. La Città si aspetta dal provvedimento un gettito di un milione di euro in più all'anno, rispetto ai 4 milioni di oggi.
"Non siamo contrari alla tassa in sé - osserva per l'opposizione Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega nord in Sala rossa -, ma se l'amministrazione crede che non si possa fare a meno di ritoccare le tariffe, almeno lo faccia in proporzione alla fascia delle strutture alberghiere".
L'aumento della tassa di soggiorno proposto dall'assessore al Bilancio, Gianguido Passoni, "non ha alcun criterio che porti beneficio al turismo". Lo dice Giuseppe Sbriglio, consigliere indipendente di maggioranza, che chiede di cambiare lo spirito della delibera. "Siamo tra le città più care d'Italia ma senza alcuna linea politica utile al turismo - aggiunge Sbriglio -. Milano, che ha l'imposta più alta della nostra, ad agosto ne abbatte il costo e non fa pagare i giovani; a Venezia la tariffa è massima solo nella zona centrale e in alta stagione". Un ritocco delle tariffe, conclude il consigliere "è inutile se non viene accompagnato da proposte che incentivino le presenze sul nostro territorio".
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