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05 Agosto 2014 - 15:34
Fiat Chrysler Automobiles
Fiat "non ha ricevuto alcuna dichiarazione di esercizio del diritto di recesso" i cui termini decorrono da oggi. Lo precisa una nota dell'azienda automobilistica, dopo che il crollo del titolo in borsa era stato indicato da più parti come legato proprio al tema del possibile esercizio di recesso.
Fiat definisce come "destituite di ogni fondamento" - si legge nella nota del Lingotto - le indiscrezioni di mercato secondo le quali la società avrebbe già ricevuto un significativo numero di dichiarazioni di esercizio del diritto di recesso derivante dall'operazione di fusione approvata dall'assemblea straordinaria dello scorso primo agosto.
Fiat resta pesante a Piazza Affari ma risale dai minimi di seduta dopo la smentita del Lingotto che, a fronte di rumor sull'arrivo di un significativo numero di richieste di recesso, ha precisato che il diritto "decorre da oggi" e al momento la società "non ha ricevuto alcuna dichiarazione di esercizio". Le azioni cedono il 3,89% a 6,79 euro.
Perché la fusione tra Fiat e Chrysler vada in porto è necessario che le richieste di recesso, che potranno essere avanzate fino al 20 agosto, non superino un ammontare complessivo di 500 milioni di euro. Il calo del titolo rende, da un punto di vista esclusivamente finanziario, più appetibile l'esercizio del diritto di recesso, che prevede l'attribuzione di 7,727 euro per ogni azione Fiat. Qualora le richieste di recesso facessero saltare la fusione, tuttavia, anche il diritto di recesso verrebbe meno.
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