L'offerta vincolante della D Holding attraverso Dmail su Seat Pagine Gialle arriva durante l'assemblea, convocata a Torino per deliberare sul bilancio 2013, chiuso con perdite complessive, al netto delle riserve, per 462 milioni di euro e la relazione sulla remunerazione degli amministratori. Il presidente Guido De Vivo, che un'ora prima aveva escluso la presenza di "offerte concrete e formali", l'annuncia agli azionisti. "La manifestazione d'interesse richiede una modifica delle proposte del concordato e sarà esaminata attentamente dal cda", spiega. A Piazza Affari il titolo Seat chiude con un balzo dell'11,76% a 0,0019 euro. D Holding, società costituita ad hoc dal costruttore Antonio Percassi e dallo stampatore Vittorio Farina, punta a un'integrazione tra la controllata DMail (che con DMedia è proprietaria del giornale LA NUOVA PERIFERIA) e la Seat. Dmail, spiega la società in un comunicato su richiesta Consob, farebbe un'offerta pubblica di scambio (Ops) sul 99,75% delle azioni rivenienti dalla fusione tra Seat e Seat Italia, utilizzando il 40% di azioni Dmail rivenienti da un aumento di capitale a servizio dell'operazione. Verrebbero modificati i piani concordatari di Seat e Seat Italia, mantenendo invariata la proposta per i creditori privilegiati della classe A. Si prevede inoltre che venga erogata una somma di 40 milioni, integrativa rispetto a quella attualmente prevista dei piani, da mettere a disposizione dei creditori chirografari finanziari delle classi B e C; e di una somma di 6 milioni per i creditori chirografari non finanziari della classe D. Il warrant (pari al 5%) riconosciuto agli attuali azionisti Seat verrebbe sostituito da altro strumento partecipativo analogo. All'assemblea la partecipazione è inferiore al 3%: Federconsumatori e diversi piccoli azionisti chiedono chiarimenti sulle prospettive economiche, sulle manifestazioni d'interesse ma anche su come la società stia procedendo nei confronti degli ex amministratori. "Andremo avanti con l'azione di responsabilità - spiega De Vivo - anche se non è semplice. Siamo ancora alla fase iniziale. Il cda ha dato incarico ai legali di procedere contro gli amministratori. È allo studio la convenienza e la fattibilità di un'azione anche contro Cappellini, che era entrato dopo ed è morto a marzo 2012". Sul fronte economico "gli ordini della clientela a fine marzo 2014 ammontano a 87,5 milioni di euro e sono in linea con quelli dello stesso periodo 2013, leggermente superiori alle previsioni del piano", spiega Vincenzo Santelia, chief executive officer. E a chi gli fa notare che i risultati non sono ancora soddisfacenti replica: "L'azienda è come una petroliera, da quando gira il timone a quando la rotta cambia ci vuole del tempo. Per vedere gli effetti degli ordini sui ricavi ci vogliono dieci mesi. Siamo partiti da zero, ma le misure avviate sono efficaci"."La società ha tutte le carte per tornare a giocare un ruolo nel mercato italiano di sostegno alle pmi", sostiene e ricorda che oltre 350.000 aziende nel 2013 hanno firmato contratti con Seat.
La proposta
La "proposta vincolante" di Vittorio Farina e Antonio Percassi di integrazione tra Dmail, Seat pagine Gialle e Seat Pagine Gialle Italia si fonda "sostanzialmente" sulla prefigurata acquisizione da parte dei due imprenditori del controllo di Dmail. Dmail farebbe quindi un'offerta pubblica di scambio (Ops) sul 99,75% delle azioni rivenienti dalla fusione tra Seat e Seat Italia, utilizzando il 40% di azioni Dmail rivenienti da un aumento di capitale a servizio dell'operazione. E' quanto comunica Dmail stessa in una nota diffusa su richiesta della Consob. Verrebbero modificati i piani concordatari di Seat e Seat Italia, spiega poi la società, mantenendo invariata la proposta per i creditori privilegiati della classe A. Si prevede inoltre che venga erogata una somma di 40 milioni, integrativa rispetto a quella attualmente prevista dei piani, da mettere a disposizione dei creditori chirografari finanziari delle classi B e C; e di una somma di 6 milioni per i creditori chirografari non finanziari della classe D. Il warrant (pari al 5%) riconosciuto agli attuali azionisti Seat verrebbe sostituito da altro strumento partecipativo analogo. Verrebbe poi assegnato anche un nuovo warrant, il cui scopo viene spiegato con l'obiettivo di "premiare il costante supporto e senso di appartenenza all'azienda". Nel dettaglio spiega Dmail che darebbe "diritto agli attuali azionisti titolari di un numero di azioni uguale o inferiore alla soglia di 30.000 di sottoscrivere nuove azioni Dmail, con sconto del 50% rispetto ai corsi di borsa alla data di esercizio, in ragione del rapporto di 1 warrant ogni 300 azioni possedute". PER SAPERNE DI PIù SUL GRUPPO DMAIL http://www.dmailgroup.it
http://www.dmailgroup.it/comunicatifinanziari.htm
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