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TORINO. In Piemonte 50 ricorsi sulle elezioni regionali

TORINO. In Piemonte 50 ricorsi sulle elezioni regionali

Elezioni Comunali

Il Tar del Piemonte deciderà venerdì la sorte dei 50 ricorsi presentati dalle forze politiche per presunte irregolarità nelle liste per le elezioni regionali del 25 maggio. La commissione elettorale del Tribunale di Torino ha già escluso le liste civetta ma altri ricorsi, 40 solo quelli del Movimento 5 Stelle, attendono il pronunciamento dei giudici. Già respinti invece, sei dei sette ricorsi presentati all'ufficio centrale regionale presso la Corte d'Appello di Torino dalle liste escluse. Sono definitivamente fuori gioco i Pensionati. La formazione di Michele Giovine che quattro anni fa sostenne Roberto Cota alle regionali, con le firme false che hanno poi portato all'annullamento del voto, non potrà correre a supporto del candidato governatore di Forza Italia e Lega Nord, Gilberto Pichetto. Ma la decisione vale solo per Torino. "Sono forse tutti pazzi - commenta la consigliera uscente Sara Franchino che ha preso in Consiglio regionale il posto di Giovine - i giudici dei Tribunali piemontesi che hanno accolto la lista? Non credo più alla buona fede: a Torino c'è un accanimento contro il Partito Pensionati che fa paura". Rigettato anche il ricorso presentato dal Movimento Bunga Bunga-Usei. Unica istanza accolta, quella della lista civica Per il Piemonte Pichetto. Oltre a Torino, dove era già stata accertata la regolarità, potrà competere anche a Cuneo. Ma l'accoglimento è parziale, e non potrà presentarsi a Novara. "Premesso che non vivo a pane e carte bollate - ha commentato il candidato del centrosinistra Sergio Chiamparino - sui ricorsi decideranno le autorità competenti. La mia considerazione politica è che quelli che a ogni piè sospinto parlano di bagni di popolo, al momento giusto, invece di fare come noi che abbiamo raccolto le firme ai mercati, si rinchiudono nei palazzi e fanno gli apparentamenti, peraltro previsti dalla legge". E se le regionali del 2010 sono ormai annullate, la partita giudiziaria innescata dai ricorsi elettorali che hanno portato il Piemonte al voto anticipato non è ancora chiusa. Giovine ha chiesto alla Corte d'Appello di Torino di non fermare il procedimento innescato dalla 'querela di falso' di Mercedes Bresso, e la causa proseguirà in luglio. In subordine l'ex consigliere ha chiesto, con un ricorso incidentale, la liquidazione di una somma di denaro. Nell'attesa che il diluvio di ricorsi venga domato, domani mattina è previsto a Torino il sorteggio della posizione delle liste sulla scheda elettorale.

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