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Cronaca
04 Novembre 2024 - 15:25
(foto archivio)
Nella notte di Halloween, una Torino ferita si è ritrovata a fare i conti con un nuovo episodio di degrado urbano che ha scosso il quartiere di Mirafiori Nord. Un incendio improvviso ha distrutto un camper in via Palatucci, un mezzo che era diventato casa per una famiglia di nomadi rom, ora svanita nel nulla subito dopo l’accaduto. Tra fumo e cenere, rimangono interrogativi e la crescente angoscia dei residenti, che da tempo denunciano una situazione insostenibile, dove disagio e marginalità si scontrano con la richiesta di vivere in una città sicura e dignitosa.
Mirafiori Nord, un quartiere una volta florido, ora lotta contro la crescente ombra dell’abbandono. È un territorio che sembra aver perso la sua battaglia contro il degrado, dove nuclei familiari di nomadi si stabiliscono temporaneamente, portando con sé condizioni di estrema precarietà: rifiuti abbandonati, assenza di servizi igienici, accampamenti di fortuna. La tensione tra chi vi risiede da sempre e chi vi transita aumenta ogni giorno, mentre la città sembra chiudere gli occhi. L’incendio di via Palatucci non è un caso isolato: solo pochi giorni prima, un altro rogo ha incenerito otto camper in un deposito a Sant’Ambrogio di Torino. Anche in quel caso, le fiamme hanno divorato tutto in pochi istanti, lasciando dietro di sé una scia di cenere e l’ennesima domanda senza risposta.
La sparizione della famiglia che viveva nel camper di via Palatucci getta una lunga ombra di mistero sulla vicenda. Chi li ha visti per l’ultima volta racconta di una fuga rapida e silenziosa, forse per evitare complicazioni legali, forse per paura di ritorsioni. Ma quella partenza frettolosa ha alimentato la paura di chi abita nella zona, che vede crescere attorno a sé un muro di indifferenza e degrado.
In questo scenario di crisi, il ruolo delle istituzioni non è più rimandabile. I vigili del fuoco, intervenuti per domare le fiamme, hanno evitato il peggio, ma Torino ha bisogno di un intervento che non sia solo emergenziale. La città chiede una risposta che sia strutturale, concreta e a lungo termine, un piano per restituire sicurezza e dignità sia ai cittadini stabili che a coloro che vivono ai margini. Il degrado urbano e la marginalità non possono più essere ignorati; non si risolvono con parole al vento, ma con azioni reali e interventi che ascoltino le grida d’aiuto di chi subisce ogni giorno il peso dell’abbandono.
Torino, oggi più che mai, ha bisogno di risposte. Ha bisogno di istituzioni che sappiano prendersi cura della sua gente, che ascoltino il dolore silenzioso di chi vede il proprio quartiere spegnersi sotto il peso del degrado. La sicurezza, la dignità, il rispetto per la vita di ogni persona non dovrebbero mai essere argomenti da rimandare. E se i fatti di via Palatucci hanno lasciato Torino in silenzio, è un silenzio che chiede di essere spezzato, una ferita che necessita di essere curata.
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