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TORINO. Scritte nazi sul campanello della figlia di un partigiano a Torino

TORINO. Scritte nazi sul campanello della figlia di un partigiano a Torino

digos

Letteralmente significa "saluto alla vittoria" ed era il motto che risuonava durante le adunate naziste. Due parole, "Sieg Heil", comparse sul campanello dell'appartamento, a Torino, di una donna iscritta all'Anpi e figlia di un partigiano. Una minuscola etichetta, con accanto il simbolo delle SS, la polizia della morte, e una svastica. Dopo le scritte antisemite dei giorni scorsi a Mondovì, nel Cuneese, a Torino e a Giaveno, nel Torinese, un altro episodio che desta preoccupazione nel giorno in cui un'indagine Eurispes rivela che per il 15,6% degli italiani la Shoah non è mai avvenuta. Il caso di Borgo Vanchiglia, quartiere storico a ridosso del centro, è ora al vaglio della Digos del capoluogo piemontese, a cui la signora ha presentato denuncia. Gli investigatori non escludono si tratti di uno scherzo di cattivo gusto, o un gesto di emulazione. Le etichette incriminate, simili a quelle che si utilizzano su libri e quaderni, sono subito state rimosse a differenza della scritta 'Crepa sporca ebrea' che Maria Bigliani, 65enne di origini ebree, ha voluto lasciare sui muri dell'androne della sua abitazione "come testimonianza di un gesto che non dovrebbe più accadere". E che invece si è verificato di nuovo, per la terza volta in Piemonte in meno di una settimana. L'escalation preoccupa Osvaldo Napoli, parlamentare piemontese del direttivo di Forza Italia alla Camera: "Scoprire che per un terzo degli italiani il genocidio del popolo ebraico o è esagerato nei numeri o addirittura non c'è mai stato può sorprendere soltanto gli ingenui. Leggere però, nell'indagine di Eurispes, che per il 60% degli italiani dietro il risorgente antisemitismo c'è il linguaggio violento quando non intriso d'odio della politica è qualcosa su cui tutti dobbiamo fermarci a riflettere", sostiene l'esponente azzurro. "Le scritte fasciste che hanno lordato i muri e i citofoni delle case di figlie di partigiani sono una vergogna per la nostra Vanchiglia, per tutta Torino e per l'intero Piemonte", sostiene Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi al Consiglio regionale del Piemonte. "Nessuna indulgenza con chi fomenta l'odio, tantomeno per chi emula i cattivoni 'nazi' - aggiunge -. Si tratta di qualcuno che conosce le residenze private di liberi cittadini e questo è inquietante. Anche per questo motivo, siamo certi che la magistratura non sottovaluterà la vicenda e sono sicuro che vi farà pentire della vostra idiozia".
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