Massima attenzione a produzioni e modelli negli stabilimenti italiani. I sindacati sono vigili. Il giudizio sulla fusione tra Fca e Psa è positivo, la presenza dei rappresentanti dei lavoratori nel cda è una svolta, ma l'obiettivo resta la piena occupazione. Domani lo diranno a Pietro Gorlier, responsabile delle attività europee di Fca, nell'incontro a Mirafiori. Sono due gli appuntamenti: alle 14 con Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri, subito dopo con la Fiom. "Chiederemo a Gorlier - spiega Rocco Palombella, segretario generale della Uilm - come s'intenda gestire questo anno di transizione. Ci sono adempimenti procedurali e antitrust, ma a noi interessa l'analisi delle produzioni in Italia, verificare se il piano di investimenti annunciato da Marchionne e confermato da Manley subirà modifiche. Chiederemo di aprire una discussione puntuale, non vogliamo limitarci a prendere atto di decisioni assunte altrove". Palombella osserva che "l'elettrificazione della gamma pone dei problemi perché le due aziende hanno modelli di fascia media che si sovrappongono. L'obiettivo per noi - spiega - resta la piena occupazione. E diventare il terzo o quarto gruppo al mondo dovrebbe aiutare in questo. Altrimenti sarebbe una tragedia. Nessun sito produttivo potrà essere sacrificato alla logica finanziaria". Concorda Giorgio Airaudo, storico sindacalista della Fiom, oggi nella segreteria piemontese. "Più che guardare al dito bisogna guardare alla luna. Benissimo i sindacalisti in cda, ma l'Italia è il mercato più esposto. Bisogna capire quanto delle piattaforme Peugeot possa essere usato qui per saturare gli impianti e raggiungere finalmente l'obiettivo della piena occupazione. Bisogna produrre più auto e meno cassa integrazione. Si potrebbe pensare per esempio a un'auto di segmento B, una nuova Punto, con tutte le motorizzazioni compresa quella elettrica, sulla piattaforma della Peugeot 208 con grandi volumi". Sul tappeto c'è anche la decisione di fare sedere due rappresentanti dei lavoratori, uno per Fca e uno per Psa, nel board del nuovo gruppo. Non si sa ancora però con quali poteri e con quale procedura verranno scelti, e nel caso di Fca se debba essere italiano o americano, magari con un meccanismo di rotazione. E' un tema sul quale non c'è unità di vedute. La Fiom pensa che debbano essere eletti dai lavoratori, la Uilm che debbano essere "scelti sulla base di competenze e della professionalità". "Non sono le elezioni delle Rsu. Servono persone capaci, qualificate, che conoscono il mondo del lavoro. Una polemica su come si scelgono darebbe una brutta immagine", osserva Palombella.
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