Piazza San Carlo nella serata della finale di Champions League
E' valido il capo d'accusa preparato dalla Procura di Torino contro la sindaca Chiara Appendino, l'ex questore Angelo Sanna e altri 13 imputati per i fatti di Piazza San Carlo. Lo ha stabilito il gup Maria Francesca Abenavoli, che ha respinto una istanza di nullità presentata dalle difese. L'udienza preliminare continua dunque nell'aula bunker delle Vallette. Le accuse sono disastro, lesioni e omicidio colposo. Il procedimento si riferisce alle presunte carenze nell'organizzazione e nella gestione della serata in piazza del 3 giugno 2017, quando una serie di ondate di panico tra la folla provocarono 1500 feriti davanti al maxischermo dove era proiettata la finale di Champions League Juventus-Real Madrid. Per le gravissime ferite riportate nella calca sono morte due donne, Erika Pioletti dopo 12 giorni in ospedale, Marisa Amato due mesi fa, dopo oltre un anno e mezzo di cure e sofferenze.
Banda spray, proposte condanne a 4 anni 8 mesi
Condanne che, a seconda delle singole posizioni, spaziano dai 4 anni e 8 mesi ai 2 anni e 6 mesi di reclusione. Queste sono le proposte di patteggiamento che presenteranno i 10 giovanissimi marocchini accusati di aver fatto parte della 'banda dello spray al peperoncino' che ha commesso rapine durante i concerti ed eventi di piazza a Torino e in altre città italiane ed europee. Lo si è appreso a margine dell'udienza preliminare, che è ripresa stamattina al palazzo di giustizia del capoluogo piemontese. Quattro componenti del gruppo sono accusati anche di avere agito in Piazza San Carlo la sera del 3 giugno 2017 durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions League ma per quel singolo episodio sono giudicati in un processo separato dove si contesta anche l'omicidio preterintenzionale. La banda si serviva di spray al peperoncino in luoghi affollati per rubare, approfittando della confusione. L'udienza preliminare di oggi riguarda 13 rapine e 29 furti commessi fra l'altro a un concerto di Justin Bieber a Monza, ai festival Notting Hill di Londra e Tomorrowland di Boom (Belgio), a un'esibizione della cantante Elisa a Torino e poi a Firenze, Milano Reggio Emilia, Padova, in Francia. I pubblici ministeri Roberto Sparagna e Paolo Scafi hanno hanno comunque intenzione, secondo quanto si è appreso, di procedere a una nuova contestazione sulla base di documenti arrivati negli ultimi giorni dalla Svizzera.
Difese, fare chiarezza su morte Marisa Amato
Bisogna fare maggiore chiarezza sul caso di Marisa Amato, la donna travolta nelle vicinanze di Piazza San Carlo a Torino da una folla in preda al panico la sera del 3 giugno 2017, durante la proiezione della finale di Champions Juventus-Real Madrid e morta lo scorso 25 gennaio. È quanto affermano le difese della quindicina di imputati (tra cui la sindaca Chiara Appendino) chiamati a rispondere delle presunte carenze nell'organizzazione e nella gestione della serata in piazza. Oggi, alla ripresa dell'udienza preliminare, gli avvocati hanno insistito perché venissero acquisiti gli atti di un'inchiesta parallela che la procura sta svolgendo sulle cause del decesso di Marisa Amato. Agli atti - è la loro argomentazione - risulta che la donna fu colpita dalla tetraplegia solo il 6 giugno 2017. Questo, sempre secondo i legali, lascia supporre una responsabilità da parte dei medici che la presero in cura: l'accusa di omicidio preterintenzionale mossa agli imputati, quindi, non dovrebbe essere valida.
Trattative con parti civili, udienza al 27/6
E' stata aggiornata al 27 giugno l'udienza preliminare a carico della sindaca Chiara Appendino e altri imputati per i fatti di piazza San Carlo. Il rinvio è stato disposto anche per permettere il perfezionamento delle trattative per gli indennizzi alle parti civili.
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