Da oggi Giulia Ligresti è una reclusa. Nel carcere di San Vittore a Milano. La figlia dell'ingegner Salvatore Ligresti è stata presa in consegna stamani dalla guardia di finanza in esecuzione di un provvedimento del tribunale di sorveglianza di Torino: è l'effetto del patteggiamento a due anni e otto mesi che la donna concordò nel 2013 per uscire dall'inchiesta su Fonsai, la compagnia assicuratrice all'epoca gestita dalla famiglia dell'Ingegnere di Paternò (deceduto lo scorso febbraio a 86 anni). La pena, superiore ai 24 mesi, non consentiva la sospensione condizionale, ma permetteva di chiedere come soluzione alternativa l'affidamento ai servizi sociali o lo svolgimento di lavori socialmente utili (lsu). Giulia Ligresti ha proposto di svolgere per alcune ore alla settimana l'attività di pr o di designer di moda, ma la Procura generale si è opposta e il tribunale di sorveglianza, alla fine, ha detto "no". Una decisione su cui - almeno secondo quanto trapela dagli ambienti giudiziari subalpini - deve aver pesato il mancato risarcimento del danno. E' comunque possibile impugnare il provvedimento in Cassazione. L'inchiesta Fonsai, coordinata dalla procura di Torino, riguardava un trucco di bilancio (la sottovalutazione della riserva sinistri) che nell'ipotesi dell'accusa avrebbe permesso alla famiglia di intascare dividenti illecitamente. Giulia Ligresti fu arrestata (con il padre, la sorella Jonella e alcuni manager) il 17 luglio del 2013. Il successivo 28 agosto venne messa ai domiciliari dopo una perizia medica sul disagio psicologico e i disturbi all'alimentazione provocati dalla permanenza in carcere. Il 19 settembre, a patteggiamento concordato, torno' in libertà. Dalla pena di due anni e otto mesi, dunque, dovranno essere sottratti i due mesi trascorsi in regime di custodia cautelare. Il caso, a Torino, è poi sfociato nell'ottobre del 2016 in quattro condanne in primo grado. A Salvatore Ligresti sono stati inflitti 6 anni di reclusione, alla figlia Jonella 5 anni e 8 mesi, all'ex amministratore delegato Fausto Marchionni 5 anni e 3 mesi, all'ex revisore Riccardo Ottaviani due anni e sei mesi. Nel 2017, anche alla luce degli esiti dei processi milanesi sul caso Fonsai, Giulia Ligresti aveva chiesto la revisione della sentenza di patteggiamento. La Cassazione aveva respinto il ricorso.
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