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LOCANA. L’Unione montana chiude un ponte Quelli più sicuri sono i romanici

LOCANA. L’Unione montana chiude un ponte Quelli più sicuri sono i romanici

Incredibile ma vero i ponti più sicuri di Locana sono quelli più vecchi, detti romanici, tra gli altri quello tra le frazioni Vernè e Chironio, ad una sola arcata. C’è quello, ma ce ne sono in totale più di una ventina, tutti fatti controllare (in tempi record considerando che la richiesta è arrivata il 29 agosto) dall’amministrazione comunale in risposta  alla richiesta del Mit, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti a cui bisognava dar seguito entro e non oltre il 31 agosto. 

Succede tutto questo dopo gli allarmi provocati dal crollo del ponte Morandi di Genova.

“A noi la richiesta è arrivata,  dalla Città metropolitana, e abbiamo dato l’incarico ad un ingegnere e ad un geologo per la rilevazione – spiegano in Municipio - Sono risultati in buone condizioni ma ce ne sono tre casi che richiedono manutenzione».

E si è anche segnalato il movimento franoso della zona Perebecche-Bertodasco ed anche il ponte di Perebecche pericoloso come si è visto durante l’alluvione del 2000.

Non tutti, in realtà sono stati veloci come Locana ed è in corso una polemica dell’Uncem (Unione nazionale comuni montani)

«Le richieste dovevano pervenire dal Mit, tramite i Provveditorati alle opere pubbliche regionali. Invece, per un corto circuito che non ci è chiaro, le Province sono intervenute con una lettera, ma solo a fine agosto” si è lamentata l’Uncem.

Ma c’è dell’altro ed è che i controlli hanno prodotto già delle reazioni.

Una tra le tante è firmata dall’Unione montana Gran Paradiso, che riunisce i Comuni di Alpette, Locana, Ribordone e Sparone. Si tratta di un’ordinanza che, in base alla nota dello studio tecnico dell’ingegner Gianluca Noascono,  istituisce il divieto permanente di accesso e transito a tutti i mezzi di massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate sul ponte che collega Sparone alle località Pian Giacomin, Moie e Piancerese.

“Considerato che il compito primario degli enti proprietari delle strade - si legge nel provvedimento  - è quello di garantire la sicurezza e l’incolumità pubblica, per motivi di sicurezza pubblica e di pubblico interesse nonché per esigenze di carattere tecnico, si è resa necessaria l’emissione di apposita ordinanza di divieto di accesso e transito a tutti i mezzi di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate sul manufatto in questione...”.

Il provvedimento è stato firmato dal responsabile del Servizio, Sergio Riva Roveda.

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