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15 Marzo 2018 - 14:31
SALUGGIA. Con verbale dell’8 marzo scorso, firmato per il Comune dalla responsabile dell’area tecnica Ombretta Perolio e, per la Pro Loco di Sant’Antonino, dal presidente Aldo Gasparini, sono stati consegnati all’associazione due locali (più servizi igienici) nell’ex Casa Miglietta, in via Cigliano. La Pro Loco dovrà ora traslocare e lasciare liberi i locali attualmente occupati al Polivalente di piazza Parrocchiale, che l’Amministrazione comunale intende destinare ad ambulatorio medico.
L’associazione ha accettato la consegna dei locali ma «con riserva di verificare la conformità giuridico/legale delle decisoni stabilite nella delibera di Giunta n. 12 del 2 marzo in merito alla volturazione delle utenze in capo alla Pro Loco».
L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Firmino Barberis, infatti, nella delibera impone alla Pro Loco “la volturazione delle utenze entro il 1° aprile 2018”: “qualora la Pro Loco non provveda, il Comune provvederà a dar corso alla sospensione delle forniture”.
Flavio Bruzzesi, uno dei fondatori della Pro Loco e tuttora attivo membro dell’associazione, commenta: «Le odiose e discriminanti leggi razziali del 1939 emanate e purtroppo applicate dal Fascismo hanno forse ispirato il nostro sindaco e i suoi seguaci per trattarci in modo così speciale rispetto a tutte le altre associazioni di Saluggia? Ma hanno capito o no che siamo in uno Stato democratico e certe loro discriminazioni si pagano in modo salato e per tante generazioni! La decisione deliberata è discriminante, visto che alle altre associazioni non è richiesto il pagamento della luce, gas e acqua, né esiste un Regolamento Comunale in merito. Il sindaco e la Giunta discriminano ingiustamente una libera associazione che opera per la popolazione tutta da più di quarant’anni e non è “serva” di quel buffo uomo con i baffi e dei suoi servi. Per quarant’anni la nostra Associazione è stata trattata come le altre: il resto è solo fascismo dei più schifosi».
Ma quale sarebbe il motivo di tanto accanimento nei vostri confronti? «Questo è l’ennesimo attacco: l’ultimo, relativo alla concessione della sede, lo abbiamo respinto grazie all’intervento di uno studio legale. Da quando abbiamo fatto riaprire le Poste (a spese nostre e della comunità di Sant’Antonino) semplicemente ci detestano. Comunque combatteremo sempre contro l’arroganza e la deficienza di questi fascistoidi da strapazzo: noi non ci piegheremo mai alla violenza, da qualunque parte arrivi».
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