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TORINO. Olivetti: Pg, carteggio con Eternit dimostra colpevolezza

TORINO. Olivetti: Pg, carteggio con Eternit dimostra colpevolezza
"Una cartellina rosa, intitolata Eternit dottor Schmidheiny, contenente un dossier sulla pericolosità dell'amianto". C'è questo documento, secondo il pg Laura Longo, che ha sostenuto l'accusa al processo d'appello sulla Olivetti insieme ai colleghi Francesca Traverso e Carlo Maria Pellicano, a dimostrare che i vertici dell'azienda di Ivrea conoscevano i problemi legati alla lavorazione del minerale. La cartellina risale al 1984, all'epoca in cui Olivetti avviò dei contatti per l'acquisto di Eternit. La vicenda era già emersa all'epoca delle indagini preliminari, ma la pg Longo ha voluto rievocarla oggi in Corte d'appello perche' non era stata affrontata dal tribunale di Ivrea nella sentenza di primo grado. "A seguito di un incontro a Zurigo del 15 maggio 1984 - ha detto - ci fu un carteggio, in ottobre, tra Franco Debenedetti e il numero uno di Eternit, Stephan Schmidheiny. La controindicazione all'acquisto fu proprio la pericolosità dell' amianto. E non se ne fece nulla". "Il dossier - ha precisato Longo - è composto da articoli e da estratti di manuali di medicina del lavoro del 1979-1980. I vertici della Olivetti, come si legge nelle carte, interpellarono anche Terracini e Magnani, all'epoca due dei massimi esperti della materia: il primo si disse dell'opinione che il cemento-amianto favorisse il mesotelioma; il secondo ricordo' che negli Stati Uniti era stato rimosso il tetto di una scuola per la presenza di fibre del minerale"
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