Sviluppare dispositivi di risonanza magnetica più precisi ed affidabili, tecniche di imaging del cancro più avanzate e sicure o neuroimaging in tempo reale, ovvero la riproduzione dell'attività elettrica del cervello per il trattamento di patologie quali l'epilessia: sono tra i possibili campi d'applicazione del progetto ERC "321-from Cubic To Linear complexity in computational electromagnetics" che sarà condotto al Politecnico di Torino. A portarlo avanti il vincitore di un ERC Grant da 2 milioni di euro, Francesco Andriulli. Docente in Francia dal 2010 e da settembre al Politecnico di Torino, 36 anni, Andriulli è un 'cervello di ritorno'. La sua ricerca si propone di semplificare la complessità dei modelli matematici nell'elettromagnetismo computazionale, con applicazioni in tutte quelle tecnologie che utilizzano i campi elettromagnetici, dai telefoni cellulari, ai satelliti, alle macchine biomediche come la risonanza magnetica, alla rilevazione dell'attività elettrica del cervello umano. L'obiettivo è di trovare la soluzione a un problema che la comunità scientifica dell'elettromagnetismo computazionale si pone da diversi anni: le tecnologie emergenti nell'ambito dell'ingegneria elettromagnetica divengono sempre più miniaturizzate e complesse, per cui emerge la necessità di applicare a questi nuovi oggetti modelli matematici che permettano di semplificare la fase di simulazione numerica. L' ERC Grant è un premio istituito dall'Unione Europea per supportare progetti di eccellenza "altamente ambiziosi, pioneristici e non convenzionali". Salgono così a 10 i progetti ERC condotti al Politecnico di Torino. Complessivamente dei 644 Grant assegnati nei primi 10 anni del programma a scienziati italiani, sono 294 quelli ottenuti da italiani che lavorano all'estero. "L'acquisizione di finanziamenti ERC - commenta il rettore Marco Gilli - è un indice riconosciuto della qualità della ricerca di un istituzione e testimonia un ambiente favorevole allo sviluppo di progetti innovativi e di frontiera; il rientro di un ricercatore di grande valore nel nostro Paese è sempre una vittoria per la ricerca italiana". "Il nostro Ateneo - aggiunge il rettore - non solo ha incrementato sensibilmente il numero di progetti ERC presentati internamente ma, negli ultimi anni, è riuscito ad attrarre ricercatori che, avendo vinto il riconoscimento ERC presso un'altra istituzione, scelgono di condurre la loro ricerca al Politecnico". "Scelsi il Politecnico di Torino già come allievo ingegnere e ora sono lieto di potervi tornare da docente assieme alla mia ricerca - dichiara Andriulli - Il progetto ERC e le sfide che attendono me e la mia equipe non potranno che trarre beneficio dal dinamismo scientifico e dal prestigio di questo Ateneo."
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