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LIVORNO. I negozi che sopravvivono? Quelli che si evolvono sempre

Da un lato, il riso, il museo dedicato a Ferraris, i resti archeologici trovati duranti gli scavi dell’Alta Velocità.

Dall’altro, la crisi economica, il crollo dei posti dei lavoro, il portafoglio sempre più vuoto dei cittadini

Come superare gli ostacoli e valorizzare le bellezze livornesi?

Lo abbiamo chiesto al vice sindaco Franco Sandra.

Allora vice sindaco, come è cambiato il commercio locale nel corso degli anni?

Purtroppo anche noi stiamo vivendo quello che i centri di grande distribuzione hanno portato. Se da una parte diventa più comodo ed economico fare la spesa nei centri commerciali, dall’altra hanno portato alla chiusura di diversi negozi storici. Consideriamo anche che la maggior parte della popolazione ormai lavora fuori paese e di conseguenza acquista in base al tempo che ha a disposizione.

Che tipo di attività c’erano in passato?

Tutte quelle che servivano per ricoprire tutte le necessità.

Ad esempio?

Il negozio di abbigliamento e alimentari, gli artigiani come il calzolaio. C’era anche concorrenza tra le diverse realtà.

E ora non tutte ci sono ancora.

Quindi avete risentito della crisi...

Sul fronte industriale sicuramente si. Fino a pochi anni fa c’era uno stabilimento produttivo della Pirelli che occupava 1500 persone più il relativo indotto. Per fortuna continua l’attività agricola, con notevoli miglioramenti sulla professionalità con cui si coltiva il riso ed il grano turco.

Quindi quali sono quelle che resistono? Sono quelle volte al miglioramento del servizio. Come quello on line o la consegna a domicilio.

Su cosa può e dovrebbe puntare livorno dal punto di vista commerciale?

Io penso che il commercio debba sempre essere materia dell’imprenditore.

E il Comune cosa può fare?

Agevolare le attività concedento degli sgravi fiscali sulle tasse che è quello che stiamo facendo.

Lo avete già fatto?

Da poco abbiamo varato la destinazione d’uso di una metratura di terreni a indirizzo agricolo, che verranno utilizzate nel medicale. Dovrebbe portare introiti al Comune e occupazione al commercio.

E dal punto di vista turistico cosa si sta facendo?

Noi possiamo parlare di turismo da weekend. Avendo Galileo Ferraris come rifetimento, abbiamo allestito un museo dedicato a questo scienziato livornese. E poi stiamo ultimando i lavori per l’apertura di un museo archeologico che dovrebbe entrare in un tour di musei del vercellese.

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