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TORINO. Revisori, debito Ream andava in bilancio 2017

La Città di Torino doveva riconoscere e finanziare nel bilancio dell'esercizio 2017 il debito di 5 milioni di euro con Ream. Lo scrivono i revisori dei conti nel parere al piano di rientro depositato oggi a Palazzo Civico. Il documento ribadisce la posizione dei revisori dei conti sulla vicenda che ha portato la Procura a indagare la sindaca Chiara Appendino, con l'accusa di falso ideologico. Indagati anche l'assessore al Bilancio, Sergio Rolando, e il capo di gabinetto, Paolo Giordana. Per gli esperti contabili "preme riaffermare - si legge nel parere - che questo Collegio dei Revisori considera il debito Ream, comprensivo degli interessi passivi per il ritardato pagamento, quale posta passiva che debba essere riconosciuta e finanziata nel Bilancio d'esercizio 2017 ai sensi dell'art. 194 del Tuel, e questo a prescindere dall'effettivo dilazionato versamento concesso per l'anno 2018". I revisori contabili aggiungono poi che "la rilevanza temporale in questione attiene al criterio della Competenza Finanziaria, e non alla Competenza di cassa. A conferma di tale affermazione - proseguono - si riposta testualmente uno stralcio del Principio Contabile della Competenza Finanziaria Potenziata, riguardante la fase dell'impegno di spesa". E scrivono "l'impegno costituisce la fase della spesa con la quale viene registrata nelle scritture contabili la spesa conseguente ad una obbligazione giuridicamente perfezionata e relativa ad un pagamento da effettuare con imputazione all'esercizio finanziario in cui l'obbligazione passiva viene a scadenza".
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