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29 Settembre 2017 - 09:32
Fabrizio Greppi, sindaco di Crescentino
“Di questa faccenda, noi, non sapevamo nulla. Devo prima parlare con l’assessore Arlotta”.
Il sindaco Fabrizio Greppi non ha tanta voglia di parlare, all’altro capo del telefono.
Sono giorni caldissimi per il Comune di Crescentino, al di là delle temperature ancora miti per il periodo.
L’altro giorno, davanti al suo pc, ha letto un post pubblicato dal suo assessore Giuseppe Arlotta. Un gruppo ristretto di profughi intenti a ristrutturare un immobile, in via Bolongara, proprio di fronte al centro medico.
Uno stabilimento da poco acquistato da un privato, titolare della Cascinassa, il caseggiato in campagna che ospita già più di sessanta migranti.
Se lo facevano in nero o assunti regolarmente questo ancora non si sa.
Fatto sta che il post di Arlotta ha suscitato non poche domande tra i cittadini e non solo. Le stesse che lo stesso ha posto ha posto.
“Siamo in presenza - si è chiesto - di un regolare contratto di lavoro? Vengono rispettate tutte le leggi in maniera di sicurezza? L’abbigliamento anti infortunistica è a norma? Le persone inquadrate sono professionalmente abilitate all’utilizzo del martello pneumatico? Le stesse persone (sembra che non parlino bene l’italiano) sono accompagnate da mediatori culturali o interpreti? I lavoratori sono vaccinati, almeno contro il tetano? Nel caso di regolare assunzione sono state attivate forme di assicurazione a tuteli di eventuali incidenti? Il prefetto è a conoscenza del tipo di accoglienza che viene fatto nella nostra città?”.
“Magari mi sbaglio (e lo spero) - commenta quindi -, ma sarei più tranquillo se si facesse chiarezza su ciò che è accaduto, accade e potrebbe ancora accadere, così come lo sarebbero i crescentinesi sapendo di non trovarsi di fronte all’ ennesimo caso di mercificazione di carne umana, così come i muratori disoccupati della nostra città che potrebbero stare calmi senza dover pensare che qualcuno da sottopagato e non regolare gli tolga il lavoro”.
D’accordo con lui il vice sindaco, Carmine Speranza.
Anche lui dichiara di non saper nulla della faccenda.
“Non ne sapevo nulla - dice -. Ma se fosse vero, sarebbe veramente grave. Soprattutto per la crisi che abbiamo nell’edilizia, che ha lasciato a casa senza lavoro tanti muratori”.
E continua: “Arlotta ha fatto bene a tirare fuori questa faccenda. Adesso partiranno sicuramente dei controlli da parte dell’ispettorato del lavoro e della Prefettura per sapere se tutto questo è in regola”.
Intanto, le forze dell’ordine un giro di controllo lo hanno già fatto.
Sarà la Prefettura e l’ispettorato del Lavoro a stabilire la regolarità delle operazioni. Fatto sta che gli agenti hanno scoperto che all’interno dello stabile vivono già quindici richiedenti asilo, suddivisi in quattro appartamenti...
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