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TORINO. Si masturba su bus, "corretta decisione gip non arrestarlo"

TORINO. Si masturba su bus, "corretta decisione gip non arrestarlo"

Pierantonio Zanettin

Forse difficile da digerire, ma "corretta". Interpellati dall'ANSA, due consiglieri laici del Csm di opposto schieramento politico, difendono la decisione della gip di Torino Alessandra Cecchelli, di respingere la richiesta della procura di arrestare un marocchino immortalato su un autobus, mentre si masturbava vicino ad una giovane passeggera. Non c'è violenza sessuale senza un contatto fisico con la vittima, è stato il ragionamento del magistrato, che ha qualificato il comportamento dell'uomo come un "mero atto osceno". Una decisione contestata dalla presidente della Commissione parlamentare contro il femminicidio Francesca Puglisi, che ha annunciato un'interrogazione al ministro Orlando. "Provo la stessa indignazione dell'on.Puglisi per il fatto che il colpevole di un atto così riprovevole sia stato scarcerato,ma, stando alla ricostruzione giornalistica, mi pare che la decisione del Gip sia tecnicamente corretta", dice il consigliere Pierantonio Zanettin, che pure in questi anni ha fatto aprire diverse pratiche a carico di magistrati in Prima Commissione. "L'art. 609 bis del codice penale, che punisce la violenza sessuale, prevede che l'autore debba agire con violenza, minaccia ovvero abuso di autorità. Sembrerebbe invece che, nel caso in esame, la parte offesa neppure si sia accorta della presenza dell'autore del gesto".Per questo "più che contestare la decisione del magistrato andrebbe piuttosto criticata la scelta del legislatore di depenalizzare, con il D.L. 7 e 8 del 15 gennaio 2016 il reato di atti osceni, prevedendo la sola pena pecuniaria.E' evidente che, con l'ansia di svuotare le carceri, sono stati creati degli spazi di impunità, soprattutto a vantaggio dei disadattati, per i quali una sanzione pecuniaria, seppur di elevato ammontare, si risolve in una classica grida manzoniana". "So bene che può sembrare strano, ma la giudice ha ragione" sostiene a sua volta la consigliera Paola Balducci, in prima fila al Csm nel sollecitare l'impegno degli uffici giudiziari a dare risposte tempestive alle donne vittime di violenza: "a legislazione vigente la decisione della gip è corretta, se la ragazza è maggiore di 14 anni". "Il comportamento dell'uomo è iperdisdicevole- spiega- ma non può essere configurato come violenza sessuale; e non è nemmeno reato, perché l'atto osceno in luogo pubblico è stato depenalizzato". Lo scenario cambierebbe radicalmente se la vittima fosse minorenne: "in quel caso si tratterebbe di corruzione di minori, punita con la reclusione sino a cinque anni; il che renderebbe possibile l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare".
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