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TORINO. Commissione piazza San Carlo, 'carenze organizzative'

TORINO. Commissione piazza San Carlo, 'carenze organizzative'
Ci furono "gravi carenze" nell'organizzazione in piazza San Carlo, a Torino, della proiezione su maxi schermo della finale di Champions League Juventus-Real Madrid. E' quanto emerge dalla numerosa documentazione raccolta dalla commissione comunale d'indagine, conclusasi ieri, sulla notte dello scorso 3 giugno, quando "un momento che doveva rappresentare una festa - si legge nelle motivazioni della costituzione della commissione - si è drammaticamente e inspiegabilmente trasformato in tragedia". La proposta di relazione finale, che non è stata approvata scatenando le polemiche tra Pd - che presiedeva la commissione - e M5S, è scritta "in ricordo di Erika (Pioletti, ndr)", la donna morta dopo 12 giorni di agonia, e "per tutti i feriti (1.526, ndr) di quella maledetta notte". Secondo quanto si apprende, tra le carenze organizzative emerse figurano il mancato presidio degli accessi al parcheggio sotterraneo di piazza San Carlo, utilizzato dai venditori abusivi per scaricare le bevande in vetro, i cui cocci hanno causato la maggior parte dei feriti. Inoltre, molte delle prescrizioni - 19 in tutto - impartite dalla commissione di vigilanza non furono osservate. Per organizzare l'evento ci furono due riunioni contro le 13 che hanno invece preceduto l'organizzazione della festa di San Giovanni. "Ho detto appena ieri che il lavoro della Commissione d'inchiesta su Piazza San Carlo era destinato ad alimentare la polemica politica senza cavare un ragno dal buco sulle responsabilità. Ed ecco, 24 ore dopo, che la pubblicazione degli atti della Commissione confermano pienamente i miei timori. Se un'inchiesta oggi è da aprire è per accertare come sia potuto accadere che atti che dovevano essere secretati siano finiti sulle pagine di un giornale". Lo afferma in una nota il capogruppo di Forza Italia in Comune, a Torino, Osvaldo Napoli. "Quanto accaduto - aggiunge Napoli - è di una gravità eccezionale perché sono episodi come questo che alimentano la sfiducia nelle istituzioni, minano la loro credibilità e costituiscono oggettivamente un intralcio al lavoro della Procura unico organo, come ho sempre sostenuto, titolato a indagare sulla                 notte del 3 giugno. Se dietro la diffusione di questi atti c'è l'intento di colpire il sindaco, allora chi ha fatto questo calcolo ha preso un abbaglio perché il sindaco Appendino si cala agevolmente nei panni della vittima di una macchinazione politica". "Quando si dice della politica screditata agli occhi dell'opinione pubblica o assediata dalla magistratura, si trascura un particolare rilevante - sottolinea l'esponente di Forza Italia -: la politica è assediata da se stessa e dai suoi protagonisti e la credibilità dei politici è minacciata dall'uso strumentale che noi per primi facciamo degli eventi che accadono. La pubblicazione dei lavori della Commissione, sempre che non ci siano ancora altre pagine in uscita, non è un servizio reso alla democrazia e all'informazione. È, invece, l'ennesima conferma del livello di imbarbarimento toccato oggi dalla lotta politica in Italia e un servizio reso al qualunquismo e al grillismo che ringraziano gli autori dello scoop".
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