Inizio anno brillante per gli undici distretti piemontesi, le cui esportazioni sono aumentate del 14,2% (239 milioni di euro in più rispetto al primo trimestre 2016), più del doppio rispetto alle esportazioni distrettuali italiane, cresciute nello stesso periodo del 6,4%. I livelli delle esportazioni e del saldo commerciale hanno toccato nuovi record nel trimestre, salendo rispettivamente a quota 1,9 e 1,2 miliardi di euro. È questo il bilancio della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, che stima un'ulteriore crescita per il secondo trimestre. Risultati molto positivi sono stati ottenuti dai frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+28%) e dall'oreficeria di Valenza (+24,7%). Bene anche il distretto dei dolci di Alba e Cuneo (+15,5%) e caffè, confetterie e cioccolato torinese (+15,2%). "E' un quadro che trova conferma anche nei dati su finanziamenti, con il trade estero in crescita del 6,2% nel semestre - sottolinea Cristina Balbo, Direttore regionale Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo - Nel primo trimestre le erogazioni alle piccole e medie imprese sono aumentate del 60% rispetto al già ottimo primo trimestre 2016. Un segno di vivacità che, visti i numeri di fine giugno, con erogazioni di poco inferiori al miliardo di euro, si è intensificato. A creare valore aggiunto sul territorio sono soprattutto le filiere, particolarmente presenti nelle zone distrettuali, per le quali Intesa Sanpaolo ha creato due anni fa un programma di incentivazione, che a oggi ha coinvolto oltre 400 imprese piemontesi. Nuovi accordi sono in corso di definizione nel cuneese, a Biella, nel novarese. Tra i distretti in crescita anche quello della rubinetteria e valvolame di Cusio- Valsesia (+13,6%), il tessile di Biella (+13,4%) e i vini delle Langhe, Roero e Monferrato (+11,7%). Leggero aumento per il Riso di Vercelli (+2%) e per le Macchine tessili di Biella (1%). Solo due distretti hanno realizzato performance negative: i Casalinghi di Omegna (-2,4%) e Nocciola e frutta piemontese (-11%). Bene le esportazioni sia verso i tradizionali mercati di sbocco (14,4% la variazione tendenziale nel primo trimestre del 2017), sia verso i nuovi mercati (14,1%), che stanno recuperando il loro ruolo di acceleratore economico del commercio mondiale. In particolare i risultati sono stati ottimi in Francia, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Hong Kong, Cina, Russia e Germania. Piccoli arretramenti su alcuni mercati africani e asiatici: Egitto, Arabia Saudita, Corea, Algeria, Turchia, Libano, Sudafrica, Giordania, Singapore, Iran e Argentina.
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