Cerca

TORINO. Crack Eurofidi, chiesto rinvio a giudizio 19 amministratori

La Procura della Repubblica di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per gli amministratori di Eurofidi, il più grande consorzio italiano di garanzia fidi ora in liquidazione, con l'accusa di falso in bilancio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Gli avvisi di garanzia, alla conclusione delle indagini preliminari condotte dal nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Torino, sono state notificate a 19 indagati: 12 componenti del consiglio di Amministrazione, direttore Generale, 5 componenti del Collegio sindacale e un responsabile della revisione dei bilanci, in carica a Eurofidi nel 2013 e 2014. Le indagini erano state avviate all'indomani della liquidazione volontaria del Consorzio Eurofidi, deliberata il 15 settembre 2016 e formalizzata il 5 ottobre, conseguentemente al mancato aumento di capitale, che si era reso indispensabile per garantire la continuità aziendale. Gli amministratori di Eurofidi avrebbero nascosto alla Banca d'Italia, autorità di controllo, un disavanzo di 50 milioni di euro. Nel corso delle indagini le Fiamme Gialle di Torino hanno acquisito documenti e raccolto testimonianze anche presso advisor, società di consulenza e alla Banca d'Italia. In particolare, pur essendo Eurofidi sottoposta per legge a vigilanza e controllo da parte della Banca d'Italia, gli amministratori del consorzio - al quale erano associate oltre 57 mila imprese, il 40% in Piemonte - avrebbero omesso di relazionare all'autorità di vigilanza la reale esposizione al rischio di credito derivante dal rilascio di garanzie per circa 50 milioni di euro, non coperte da controgaranzie del Fondo Centrale di Garanzia. Oltre all'ipotesi di reato di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza, la condotta del management di Eurofidi, avrebbe configurato anche le false comunicazioni sociali, in quanto i bilanci relativi agli anni d'imposta 2013 e 2014 e i documenti a essi connessi, non riportavano l'esposizione al rischio di credito, per circa 50 milioni di euro, derivante dal mancato rilascio di controgaranzie. I dipendenti di Eurofidi sono 215.
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori