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TORINO. Senza lavoro si dà fuoco:rabbia parenti,valutiamo vie legali

TORINO. Senza lavoro si dà fuoco:rabbia parenti,valutiamo vie legali
"Provo tanta rabbia e non so come incanalarla. Anche verso mia sorella, per aver fatto un gesto che non condivido". Lo dice il fratello della donna di 46 anni che ieri si è data fuoco negli uffici dell'Inps di corso Giulio Cesare, a Torino, perché disoccupata. "Non ho parlato con chi l'ha licenziata e non voglio farlo - aggiunge -. Non li ritengo responsabili di quello che è successo, ma li ritengo moralmente responsabili per non aver fatto correttamente gli imprenditori. Ora vogliamo capire con l'avvocato la questione del Tfr, che mia sorella non ha ricevuto nei tempi corretti. Se avesse avuto i soldi, avrebbe superato questo momento di crisi. Voglio entrare nel merito, individuare vuoti istituzionali". L'uomo, accompagnato dal cognato e dalla sorella, parla fuori dall'ospedale Cto, dove la signora è ricoverata. "Di lei sdraiata sul letto - dice sconsolato - vediamo solo le narici".
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