Fca registra risultati migliori del mercato a maggio in Europa ed è il quarto costruttore del continente. Lo sottolinea l'azienda. Il gruppo ha aumentato le vendite nei principali Paesi con valori superiori al mercato: in Germania (+31,6% rispetto al +12,9% complessivo), in Francia (+18,5% a fronte del +8,9% del mercato) e in Spagna (+34,9% in un mercato cresciuto dell'11,1%). Panda e 500 dominano, con una quota del 32,2% le vendite delle city car. La 500L è la più venduta del suo segmento, con il 30,2% di quota. Bene anche 500X e Renegade &ndash tra le top ten del loro segmento &ndash e la Tipo. Le registrazioni di Alfa Romeo sono state quasi 8.200 (+47,8%) con la quota che passa dallo 0,4 allo 0,6%. Nel mese il marchio ha ottenuto risultati migliori del mercato in quasi tutti i Paesi: +31,9% in Italia, +42,3% in Germania, +121,1% in Spagna e +58,4% in Francia. Tra i modelli "ottimi risultati" per Giulia e Stelvio. Dopo il calo del 6,6% di aprile, recupera prontamente il mercato dell'auto nell'Unione Europea. Il consuntivo dei primi cinque mesi chiude con una crescita del 5,3% che è compatibile con l'ipotesi che il mercato dell'intera Unione chiuda il 2017 sui livelli ante-crisi (15.574.000 unità nel 2007). Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. "Se sarà così - spiega il presidente Gian Primo Quagliano - saranno occorsi dieci anni per recuperare l'impatto negativo della crisi iniziata nel 2008: un tempo incomparabilmente più lungo di quello impiegato dagli altri grandi mercati mondiali". Il quadro del 2017 - aggiunge il Csp - è comunque positivo e positive sono anche le prospettive in quasi tutta l'Unione. Dai dati diffusi dall'Acea emerge che le vendite di auto sono in crescita in tutti i paesi dell'area a eccezione dei piccoli mercati di Grecia (-20,9%), Cipro (-9,7%) e Irlanda (-7,9%). Positivo è anche l'andamento nei cinque maggiori paesi dell'Unione che assorbono il 74,4% delle vendite. Soltanto il Regno Unito accusa un calo. In questo paese le immatricolazioni avevano però raggiunto un massimo storico nel 2016 e gli spazi di ulteriore crescita erano apparsi modesti fin dall'inizio dell'anno. L'introduzione di una nuova imposta su tutte le auto che emettono CO2 aveva però determinato in aprile un calo del 19,8% a cui ha fatto seguito un altro calo dell'8,5% in maggio, calo quest'ultimo dovuto, oltre che all'impatto del nuovo prelievo fiscale, anche all'imminenza delle elezioni politiche.
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