Un libro o un documento lasciato nell'acqua o comunque bagnato è un bene perduto: per salvarlo occorre congelarlo sottovuoto e successivamente agire con un meccanismo di liofilizzazione, che consiste nel far passare l'acqua dallo stato solido direttamente a quello gassoso, salvando così carta e inchiostro. Questo processo, se adottato entro poche ore dall'allagamento, evita anche lo sviluppo di muffe, che sono causa di danni irreversibili. I rischi legati a calamità naturali cui sono sottoposti i beni archivistici e bibliografici saranno al centro di una giornata di studi in programma il 30 maggio all'Archivio di Stato di Torino. L'iniziativa è stata presentata oggi in Regione alla presenza dell'assessore alla Cultura del Piemonte, Antonella Parigi, con il dirigente del settore bibliotecario Eugenio Pintore, la soprintendente ai Beni Archivistici e Bibliografici per il Piemonte e la Valle d'Aosta Monica Grossi, e il presidente della associazione no profit Sos Archivi, Massimo Cruciotti. L'obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza degli operatori, sensibilizzandosi sulla prevenzione e preparandoli ad agire nell'emergenza. Allenandoli innanzitutto a non fare cose sbagliate come stivare libri e documenti in scantinati e sottotetti, e poi a varare piani di azione attivabili in poche ore, con criteri di priorità nel salvataggio. "Il campo della salvaguardia, fino al 2015 di competenza delle Regioni - ha detto Pintore - è ora diventato per legge competenza dello Stato. Le linee guida esistono già a livello di contenuti, ciò che occorre è formalizzarle e diffonderle. Il Piemonte vanta infatti una vasta esperienza e professionalità consolidate, e intende collaborare con la Soprintendenza, nell'interesse del proprio patrimonio librario e archivistico". "Intendiamo essere presenti sul territorio - ha rimarcato Grossi - in una dimensione operativa. Vogliamo evitare che si ripeta quando accaduto durante l'ultima alluvione, quando l'Agenzia delle Entrate di Moncalieri ci ha avvertiti a disastro avvenuto, quando era troppo tardi per salvare i documenti". "Abbiamo messo in piedi - ha sottolineato Cruciotti - un modulo organizzativo collaudato. La macchina del salvataggio deve essere in azione entro quattro ore dall'allarme,agire nelle primissime ore è fondamentale".
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