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TORINO. Il nome della rosa senza confini, ora anche a teatro

TORINO. Il nome della rosa senza confini, ora anche a teatro

Teatro

Dagli scaffali delle librerie al cinema e ora anche a                 teatro. Il nome della rosa, best seller mondiale di Umberto Eco con 50 milioni di copie vendute, diventa uno spettacolo teatrale destinato ad essere uno degli appuntamenti più importanti del 2017 per la cultura italiana. La nuova coproduzione dei Teatri Stabili di Torino, Genova e del Veneto, con la regia di Leo Muscato, è stata presentata oggi al Salone del Libro di Torino.

"L'idea di questo spettacolo, una vera sfida considerato il numero di lettori del testo di Eco nel mondo e il successo del bellissimo film di Jean-Jacques Annaud con Sean Connery, ci venne in tempi non sospetti, quando lo scrittore era ancora vivo" , ha spiegato il direttore dello Stabile di Torino, Filippo Fonsatti . "Avevamo pensato a una cosa diversa, da condividere con lui - ha aggiunto - invece sarà anche una sorta di omaggio a questo straordinario autore italiano nato qui in Piemonte, ad Alessandria, e studente universitario a Torino, ma vero cittadino del mondo".

Sul palco tredici grandi attori chiamati a interpretare 40 personaggi. Da Giovanni Anzaldo, al cinema in questi giorni in Non è un paese per giovani di Giovanni Veronesi, nel ruolo del giovane Adso; Luca                 Lazzareschi, in quello di Guglielmo da Baskerville; Renato Carpentieri, al cinema in La tenerezza di Gianni Amelio, nel ruolo del vecchio bibliotecario; Luigi Diberti in quello del vecchio Adso; Eugenio Allegri in quello di Umbertino da Casale e dell'inquisitore.

"Si tratta di un romanzo incredibile, a incastro, un giallo ambientato in un monastero medievale ma di una modernità assoluta, che parla di religioni, amore, ambiguità del genere umano, tanto che anche noi abbiamo pensato di mantenere questa struttura a scatola, con gli eventi che si susseguono", ha spiegato Muscato. Fondamentali in questo senso sono le scene di Margherita Palli, storica collaboratrice di Luca Ronconi, e i costumi d'epoca di Silvia Aymonino.

Il presidente del Teatro Stabile, Lamberto Vallarino Gancia, ha sottolineato come dopo Torino, lo spettacolo parta per una tournee di oltre un anno, "forse tra le più lunghe di sempre nella storia del Teatro Stabile di Torino. C'è una grandissima attenzione verso questo lavoro che credo presto verrà richiesto anche dall'estero". Spettacolo sostenuto da Fideuram. "Devo dire che per noi non è stato difficile decidere di sostenere questo spettacolo - ha detto Stephane Vacher, responsabile Eventi di Fideuram - abbiamo colto subito la sua eccezionalità e ci è piaciuto molto partecipare all'inaugurazione di questo Salone con le letture de Il nome della Rosa da parte di Eugenio Allegri dal balcone di Palazzo Carignano, davanti ad una piazza strapiena ed entusiasta, preludio di un successo quasi certo".

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