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TORINO. Pasqua: Confesercenti, alberghi pieni al 90%

TORINO. Pasqua: Confesercenti, alberghi pieni al 90%

Albergo

Già da questa sera e fino martedì prossimo si registra a Torino un'occupazione alberghiera che sfiora il 90% e che gli operatori danno in possibile ulteriore incremento. Il dato viene fornito dalla Confesercenti, dopo un sondaggio effettuato fra operatori turistici, ristoratori e commercianti in vista della Pasqua.

L'incremento dei turisti, sostiene l'associazione commercianti, si può quantificare nel 5-10% rispetto alla scorsa Pasqua, ma soprattutto in un aumento della durata media di permanenza. Anche le guide turistiche abilitate segnalano un soddisfacente livello di prenotazioni di visite guidate, in linea rispetto alla scorsa Pasqua, con un terzo di stranieri sul totale dei turisti. La meta trainante rimane il museo Egizio.

Ristoranti e pizzerie prevedono un aumento del 5-10% della clientela. Quanto ai negozi, i dati forniti dai commercianti e soprattutto le loro aspettative sono nel segno dell'ottimismo, specialmente per i tre articoli tipicamente pasquali: agnelli, colombe e uova. 

Confermato il trend positivo del turismo a Torino (+5% di presenze) rispetto allo stesso periodo del 2016. Lo comunica l'Ascom di Torino, che spiega come la Pasqua alta di fine aprile sia un'ottima occasione per turisti italiani (65%) e stranieri (35%) attirati da musei, shopping e enogastronomia. Per il settore alberghiero buona l'occupazione delle camere: sfiora l'80%                 (media torinese).

Pubblici esercizi, pasticceria e ristorazione confermano l'aumento delle prenotazioni (+5% e + 8 %) e l'attenzione verso prodotti attenti alla qualità e alla tradizione piemontese, anche per i 'nuovi top spender', in particolare dall'Estremo Oriente. Aumenta la vendita di colombe artigianali e si contrae quella di carne bovina.

"Il periodo pasquale - afferma Maria Luisa Coppa, presidente dell'Ascom Confcommercio di Torino e provincia - rappresenta un importante test per l'avvio della stagione turistica estiva e fa sperare in un consolidamento della ripresa dei flussi nazionali e internazionali".

Sono quasi 10 milioni gli italiani che hanno programmato di mettersi in viaggio per la Pasqua 2017, con un incremento del 2,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il 93% sceglierà di rimanere in Italia mentre il restante 7% opterà per una località estera. E' in crescita anche il giro d'affari, che si attesta a quota 3,34 miliardi di euro (+3,6%). Emerge dai dati previsionali di Federalberghi sulle vacanze pasquali degli italiani.

Le mete preferite dagli italiani che rimarranno nel Belpaese saranno le località d'arte (29,1%), il mare (28,8%), la montagna (21,4%) e i laghi (4,5%).

Per chi andrà all'estero, le grandi capitali europee assorbiranno il 69,5% della domanda, seguito dal 13,8% delle località marine e crociere.

La permanenza media si attesterà sulle 3,4 notti (contro le 3,5 notti del 2016) con una spesa media comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) pari a 337 euro (contro i 332 euro del 2016) con un dettaglio di 310 euro per chi resterà in Italia e di 679 euro per chi sceglierà destinazioni estere.

La struttura ricettiva preferita, sarà per il 32,5% la casa di parenti e amici, seguita dall'albergo (26,7%), dalla casa di proprietà (14,6%), dai bed and breakfast (10,4%), dall'agriturismo (4,4%), dai residence (3,4%) e dall'appartamento in affitto (3%).

"Con questi presupposti, il segnale positivo che ci viene dal mercato consente di analizzare la situazione con moderato ottimismo". Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, commenta così i dati previsionali riguardo le vacanze pasquali degli italiani.

"Vi è senz'altro da considerare il calendario - aggiunge Bocca - che quest'anno colloca le festività a metà del mese di aprile. E anche se la durata dei pernottamenti sarà lievemente inferiore rispetto allo scorso anno, occorre leggere questa lieve flessione nella giusta prospettiva, tenendo conto delle occasioni di vacanza che gli italiani avranno nelle prossime due settimane, con i ponti del 25 aprile e del primo maggio".

"Le imprese del settore - conclude - chiedono a gran voce misure concrete volte a contrastare l'abusivismo, ridurre la pressione fiscale, potenziare le infrastrutture. Ultimo ma non meno importante, a quasi un mese dall'abrogazione dei voucher, siamo ancora in attesa dello strumento alternativo che dovrà mettere le imprese in condizione di far fronte alle esigenze di flessibilità imposte dal mercato".

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