La Fiom rivendica la presenza al tavolo con la Fiat e gli altri sindacati per discutere, a partire dal contratto applicato negli stabilimenti del gruppo, di condizioni del lavoro, di salario e di investimenti. A pochi giorni dalla riunione convocata lunedì prossimo a Torino, il leader Maurizio Landini esce allo scoperto e annuncia battaglia. "Escluderci sarebbe una violazione della sentenza del 23 luglio della Corte Costituzionale: azienda e sindacati si assumerebbero la responsabilità. Aspettiamo la risposta della Fiat. Siamo pronti a tutto", spiega. Lunedì a Torino è convocato il tavolo per il rinnovo del contratto, su richiesta dei sindacati firmatari, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Quadri. La Fiom ha scritto ufficialmente alla Fiat, e per conoscenza alle altre organizzazioni sindacali, chiedendo di partecipare. "Dipende dalla loro intenzione di riconoscere il contratto, altrimenti è una presenza inutile. L'incontro serve a proseguire un confronto già avviato", afferma Rocco Palombella, segretario generale della Uilm. "Nell'accordo dell'8 marzo - spiega Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim - abbiamo concordato di riprendere il confronto a novembre per discutere sulla parte economica del biennio 2014-2015 e sulle altre richieste presentate nella piattaforma di luglio 2012. La Fiom deve accettare il contratto Fiat e la nostra piattaforma. Fino ad oggi Landini su questo non ha dato risposte". "Il contratto - dice Roberto Di Maulo, segretario generale Fismic - è un atto privato tra parti che liberamente scelgono di sottoscriverlo o meno. Questo è un rinnovo di un contratto esistente, se la Fiom vuole partecipare lo firmi". "Questa concezione proprietaria delle relazioni sindacali fa un po' sorridere", ribatte Landini che invita gli altri sindacati a non dimenticare l'accordo del 31 maggio tra Confindustria e confederali. La Fiom comunque va avanti: ha già chiesto le assemblee in tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat per presentare ai lavoratori, a partire dai prossimi giorni, la sua 'Carta rivendicativa'. "Non dimentichiamo - afferma Landini - che quando Fiat e sindacati fecero il contratto specifico di primo livello dissero che sarebbe servito a portare i salari ai livelli di quelli tedeschi e a migliorare le condizioni di lavoro, ma non è stato così. Nulla di quello che è stato promesso è stato dato". Il segretario della Fiom ribadisce anche la richiesta al governo e al presidente del Consiglio di convocare un tavolo sul settore auto e la componentistica e parla di "ritardo grave su questa materia. La sentenza della Corte Costituzionale non è un problema che parla alla Fiom, ma a tutto il Paese".
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