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02 Dicembre 2016 - 15:39
Processo
A 12 anni fu molestata dal cugino trentaduenne, a 20 anni è stata informata che la Corte d'appello stava finalmente celebrando il processo di secondo grado: succede a Torino, dove il caso di quella che oggi è una studentessa universitaria e all'epoca del fatto frequentava la scuola media si è chiuso con la conferma della condanna a un anno e quattro mesi (senza condizionale) per il suo parente.
L'episodio al vaglio dei giudici risale a una notte del 2008, quando il cugino, ospite nella casa di famiglia, importunò la bambina. Il padre, richiamato dalle grida di aiuto, picchiò violentemente il molestatore e lo fece arrestare dai carabinieri. Il processo di primo grado terminò l'anno successivo: l'uomo, accusato di violenza sessuale su minore (nella cosiddetta "ipotesi lieve") e difeso dall'avvocato Lorenzo Labate, ebbe una condanna a sedici mesi di carcere, da considerare già allora scontata in parte visto il periodo di custodia cautelare.
A Palazzo di giustizia, però, ci sono voluti sette anni prima che si riuscisse a fissare l'appello. La ragazza, ormai ventenne, è stata contattata da un nuovo avvocato, Gianluca Vitale, visto che il precedente aveva lasciato la professione, e ha detto che non intendeva prendere parte all'udienza. I giudici le hanno riconosciuto il diritto a un indennizzo e una provvisionale di cinquemila euro.
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