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09 Novembre 2016 - 14:31
Campi nomadi (foto archivio)
Lo scorso 16 settembre il tribunale di Torino ha ordinato lo sgombero, con effetto immediato, di un'area in via Germagnano su cui sorge un campo nomadi abusivo.
L'ambito è quello di un procedimento giudiziario in cui si contesta il disastro ambientale doloso. Per l'accusa, secondo quanto si apprende oggi, le attività dei frequentatori del campo hanno provocato danni gravi ai terreni.
Il provvedimento del tribunale, non ancora eseguito dalle autorità amministrative e dalle forze dell'ordine, è un "sequestro preventivo". Il campo sorge in una zona limitrofa a una struttura dell'Amiat, l'azienda che si occupa dello smaltimento dei rifiuti in città. I residenti del vicino quartiere lamentano da tempo gli effetti del propagamento del fumo degli incendi (guaine di rame, pneumatici) provocati dai nomadi. Lo scorso giugno l'Arpa ha terminato una serie di accertamenti che hanno evidenziato il grado di inquinamento dei terreni: le quantità di piombo, zinco, stagno superano di gran lunga i limiti imposti dalla normativa.
Ad occuparsi del caso in procura è il pm Andrea Padalino. Nel registro degli indagati sono stati iscritti i nomi di un centinaio di nomadi. Il sequestro per il reato di disastro, formalmente, è comunque a carico solo di due romeni, una coppia che nei mesi scorsi aveva ricevuto - nel quadro di un programma di sgombero di un altro campo in lungo Stura Lazio - una somma di denaro dal Comune per tornare in patria.
Proprio ieri l'assessore all'Ambiente del Comune di Torino, Stefania Giannuzzi, ha annunciato che l'amministrazione ha intenzione di sgomberare il campo "entro il termine della consiliatura", ma il provvedimento del tribunale è immediatamente esecutivo.
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